Prima ancora che appassionato di musica sono stato un lettore e, ancora più indietro nel tempo, un videogiocatore.
Facile dunque comprendere come il libro di Licia Missori “Musica per videogiochi” , edito da edizioni Dedalo e uscito a giugno di quest’anno, vada in un certo senso a sintetizzare in un piccolo ma densissimo volumetto tutte queste mie passioni. Licia, pianista, compositrice e autrice lei stessa di numerose musiche per videogiochi per aziende come Ringo, Google, Lavazza o Barilla, è andata a colmare un importante vuoto editoriale in Italia grazie ad una pubblicazione che tratta a 360 gradi la musica specificatamente pensata per accompagnare una produzione videoludica. Nella sua introduzione la Missori delinea il sentiero di un mondo che, al pari di quanto già in atto in campo cinematografico da tempo, sta acquisendo sempre più una sua dignità e un impatto culturale ed economico di anno in anno più significativo.
Fulcro dell’unicità della musica videoludica è il suo essere in simbiosi perfetta con l’interattività di questo giovane medium che non per questo è però privo di qualità, passione, bellezza. Suddiviso in tre ampie parti, il volume inizia il suo affascinante percorso partendo dall’analisi della “Ludomusicologia”, quella branca della musicologia (lo studio della musica che verte alla teoria) che va a indagare in modo specifico la game music (sottolineando pertanto anche le divergenze rispetto ad esempio alle colonne sonore cinematografiche) definendone caratteristiche, ruoli e funzioni, modalità di composizione a seconda dei contesti videoludici e del periodo storico, puntualizzando altresì il ruolo fondamentale dell’interazione e dell’immersione del giocatore nel far in modo che le note di un videogioco siano più che mero sottofondo, ma aspirando e poi di fatto divenendo architetti d’emozione e ricordi.
Questa parte si arricchisce altresì di interviste inedite e ben strutturate a Matteo Albrizio, direttore operativo e co-fondatore della startup italiana di advergame Gamindo, ma anche a Tee Lopes autore di alcune splendide colonne sonore come quelle di “Sonica Mania” del 2017 o “Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge del 2022. Il secondo ramo del libro si concentra sulla figura seminale di Koji Kondo, musicista e compositore giapponese che ha scritto e progettato da solo i suoni di alcuni dei videogiochi Nintendo più celebri e importanti di sempre come Super Mario Bros e The Legend of Zelda.
Si ripercorre la sua vita, la sua lunga carriera e quelli che sono state le sue intuizioni geniali con cui ha saputo sfruttare i limiti tecnologici di consolle come il Famicom o SNES per creare musiche che ancora oggi travalicano la conoscenza dell’appassionato videoludico. Nella terza e ultima parte Licia Missori si concentra sull’eco d’innovazione portata dai lavori di Kondo andando ancora più a fondo nella composizione delle colonne sonore di Mario e Zelda, sempre seguendo un principio fondamentale: “creare qualcosa di mai sentito prima”.
In appendice Koji torna a “comporre” attraverso la traduzione integrale della sua lezione tenuta nel 2007 alla Game Developers Conference di San Francisco, un discorso (a cui la Missori fa ampio riferimento in diverse parti del libro) divenuto celebre e dove il compositore delinea i principi fondanti del suo processo creativo. Menzione d’onore ai numerosi Qrcode che abitano i bordi delle pagine e rimandano direttamente alle musiche a cui si fa riferimento tramite video su youtube o alle pagine web degli articoli presi come fonte.
C’è sempre bisogno di artisti che ci ricordino un pezzetto della nostra storia, che ci raccontino briciola dopo briciola come nasce qualcosa in grado di cambiare e condizionare più di un’esistenza come la musica che veste un videogioco.
Licia Missori in quanto musicista versatile e intraprendente in questo libro ci prende per mano e ci fa scoprire, o riscoprire, la nostalgia di suoni, il bagliore di uno schermo, la profonda capacità che ha l’essere umano di valicare tempo e spazio per creare movimenti sonori capaci di avvicinare e ispirare milioni di persone, in un loop infinito di possibilità e traguardi.
Articolo del
09/09/2024 -
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