Il mondo della musica progressive italiana negli anni settanta ha prodotto grandi band che hanno segnato un'epoca, tra queste sicuramente rientra il gruppo romano Raccomandata con Ricevuta di Ritorno che si fece subito apprezzare con il loro disco d'esordio "Per... un mondo di cristallo" (1972). La band durò pochissimo e si sciolse nel 1973, ma nel 2010 venne annunciata la reunion con il disco "Il pittore volante", seguito da "Live in Elba" (2015) e "In rock" (2019).
Recentemente è uscito un nuovo lavoro intitolato "In fuga" con alla voce il leader storico Luciano Regoli (sua l'evocativa copertina e le ottime illustrazioni che accompagnano la lussuosa confezione) insieme a Nanni Civitenga (basso), Walter Martino (batteria), Jonathan Frassini (tastiere), Massimiliano Castellani (chitarre), Barbara Barbato (soprano), Lorenzo Milone (chitarre), Marco Sodano (violino), Alessandro Tomei (sax), Nicola Distaso (chitarre), Mario Schilirò (chitarra), Claudio Simonetti (hammond), Fabio Alessandrini (batteria). Sei tracce caratterizzate dal tipico sound della band che mescola sapientemente prog, hard rock, gothic e world.
In apertura troviamo la tiratissima "Incubo" (Ah! Feci un gesto, spalancai la porta, mi fu concesso, un raggio di luce fioco e aria fresca fece il suo ingresso") con la voce svettante di Regoli , la rocciosa batteria, le ritmiche delle chitarre elettriche e le infuocate svisate di Moog, "Mary Reilly" ("Nascosta ansimavo, quei suoi occhi vuoti e ancora quelle mani, le carezze sue mi sfioravano, non sono più pulite, ormai") ha un'atmosfera più dark e misteriosa, macchiata da un tappeto di archi e da una chitarra tagliente. "Sognando" ("Non ho futuro né presente, io vivo adesso eternamente, il mio passato ormai, per me, è distante. Ho tutto quello che mi serve, nemmeno il mare nel suo scrigno, ha quelle cose che io sogno e non capisco perché piango") è un brano di Don Backy scritto nel 1971, uscito nel 1974, che racconta di un ragazzo con disturbi mentali. Riarrangiata per l'occasione, si caratterizza per i vari cambi di tempo che portano ad un crescendo esplosivo, "Nubiano" ("Il suo volto Nubiano, la testa avvolta in un bianco immacolato turbante, era bello e distante.
Lo ritraevo assorbito, quando si accorse di me, con uno scatto improvviso, nel buio si dileguò") lascia spazio ad un violino quasi sporco che dialoga con il synth e la chitarra elettrica. "Ancora l’ombra" ("Ora si muovon vive, leggere, scure, profonde, ombre nella mente, ombre, ora si muovono vive, sorelle della luce, senza trovare pace, ombre") tocca i nove minuti con sonorità tipicamente anni settanta dove l'hammond la fa da padrone, insieme ai soli delle chitarre, al sax, al flauto e alla congas, "Sandrina" ("Ti guardo, cammini davanti a me, il bosco, l'ortica, i fiori, tutto è come te") è una breve registrazione live con voce e chitarra acustica che chiude definitivamente questo lavoro. La voce di Luciano Regoli non sembra sentire il passare degli anni, anzi si conferma come una delle più potenti e interessanti, il resto della band è in perfetta forma, con un sound ancora accattivante e per niente scontato.
Un disco che non ha deluso le aspettative e necessario per tutti gli amanti del prog, ma anche un ottimo biglietto da visita per far capire ai giovani cosa ha prodotto quella magnifica stagione. Grazie e bentornati!!
Tracklist
1. Incubo 2. Mary Reilly 3. Sognando 4. Nubiano 5. Ancora l’ombra 6. Sandrina
Articolo del
21/10/2025 -
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