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“Speriamo che il nostro Festival diventi più grande di Cannes, piano piano ci stiamo avvicinando”. Dietro la battuta sempre pronta, l’augurio di Ezio Greggio durante il gemellaggio del 13 novembre al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo con il Monte-Carlo Film Festival de la Comédie, che è concluso il 15 novembre con la serata finale al Grimaldi Forum di Monaco, con presidente di giuria Claudia Gerini. Tante le proiezioni che si stanno svolgendo in queste giornate; per celebrare al meglio la kermesse, la serata del 13 ha visto diversi importanti ospiti che sono stati premiati con il Gran Trofeo dedicato ai 120 anni del Casinò di Sanremo.
Le star protagoniste dell’evento sono state: Franco Nero, Massimo Boldi, l’attrice spagnola Teresa Riott (nota nel mondo delle serie Netflix) e la modella e attrice Madalina Ghenea, co-conduttrice del Festival di Sanremo nel 2016 e che ha ricordato l’importanza del progetto di Greggio per aiutare i bambini prematuri con la donazione di incubatrici: il suo sogno è quello di portarne una anche nel suo Paese, la Romania.
A consegnare i premi e a portare il saluto alla cittadinanza c’erano l’assessore al turismo di Sanremo Alessandro Sindoni, il Presidente e Amministratore Delegato Giuseppe Di Meco, l’assessore regionale Luca Lombardi e i consiglieri del Casinò Sonia Balestra e Mauro Menozzi.
L’evento si è aperto con il red carpet, seguito dai vari interventi sul palco, foto e premiazioni. La serata, moderata da Renata Cantamessa, si è conclusa con la proiezione del corto di un giovane regista (quest’anno il Festival prevede anche la sezione Short Comedy Award), “Studies for a Close-Up” di Nicolò Bressan degli Antoni, una riflessione sulla potenza dei volti umani che ha visto anche un cameo di Silvio Orlando.
“Dietro l’organizzazione del Festival, che esiste da 22 anni anche nel ricordo del maestro Mario Monicelli, co-fondatore, c’è un grande lavoro e ringrazio tutto lo staff”, ha detto Greggio. “Negli anni ha avuto presidenti giuria importanti come Claude Lelouch, Emir Kusturica e tanti altri. È ormai un Festival credibile, tante nuove pellicole trovano la loro distribuzione nel mondo. Quest’anno abbiamo scelto temi di speranza, il filo conduttore è la cucina, che diventa anche un messaggio contro le dittature, cercando sempre di seminare il sorriso. Un filone che si lega bene anche al turismo”.
Tra gli ospiti, Massimo Boldi ha voluto dedicare a Sanremo il suo compleanno, “in questo 2025 ho compiuto 80 anni e li dedico a voi”. E poi ha aggiunto: “scegliere uno solo tra i miei film sarebbe fare un torto agli altri, ma il treno è partito con “Yuppies”. Con lui nel film del 1986 c’erano Greggio, Christian De Sica (con cui poi ha girato decine di pellicole natalizie) e Jerry Calà. “Non si parla mai abbastanza di soldi - ha aggiunto Massimo, che sabato riceverà a Monaco il Premio alla Carriera - ma ricordiamo che è grazie ai produttori che tutto può funzionare. Nel dopo covid e’ cambiato il cinema, ma adesso ci stiamo riprendendo e c’è un nuovo progetto in vista”.
Quindi è salito un artista (anche presidente onorario della giuria) attivo dagli anni ‘60, che ha lavorato in più di 100 Paesi diversi con oltre 200 registi e più di 250 film: tra qualche mese avrà anche una stella sulla Hollywood Walk of Fame: Franco Nero, accolto dal pubblico con una standing ovation.
Ha raccontato di quando, giovanissimo a Roma faceva il fotografo: un giorno lo vide il celebre regista John Huston, che lo invitò in albergo e gli disse: “spogliati”. “Mi studiò bene e alla fine mi volle come Abele nel kolossal “La Bibbia” con Richard Harris e Ava Gardner.
“Ricordiamo - ha detto Greggio - che Quentin Tarantino si è ispirato a lui. Ha chiamato Franco e nel film “Django Unchained”, successo mondiale, gli ha fatto fare un cameo, un dialogo con Jamie Foxx. Ma il suo primo “Django” è del 1966”.
“La foto al saloon dei due Django è stata la foto piu’ vista di quell’anno”, ha sottolineato.
Franco Zeffirelli, Elio Petri, Damiano Damiani sono solo alcuni dei registi con cui ha lavorato, senza dimenticare i tanti nomi internazionali.
Di recente Nero è stato regista de”L’uomo che disegnò Dio”, “la storia di un cieco, ho avuto critiche negative e positive, anche perché ho ingaggiato Kevin Spacey, assolto poi dalle accuse, perché per me nella vita bisogna dare sempre una seconda chance”.
Articolo del
16/11/2025 -
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