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Massimo Priviero
È tempo di guardarsi indietro. Il nuovo disco
di
Domenico Capitani
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Che meraviglia sempre un disco di Massimo Priviero. Sappiamo già cosa trovare e ogni volta stupisce, emoziona, coccola e custodisce. Si intitola “Diario di vita” il nuovo disco del rocker cantautore veneto che ormai approda anche sugli streaming service dopo un periodo di pubblicazione solo fisica, coraggiosa scelta per rispettare il lavoro, cosa che dovremmo tornare a fare tutti. Si dipana il santo folk, la sua “santa solitudine”, ma anche una energia di vita e di rock dal suono puro, carnale, verace… è un disco che appartiene al bambino che è stato e all’uomo che sta ancora cercando di scoprire.
Cosa c’è dentro l’esigenza di scrivere un “Diario di vita”? È tempo di riguardare un po’ tutto? È tempo di bilanci probabilmente. Con dentro quelle che erroneamente, almeno per me, chiamano vittorie e sconfitte. Ma guardarsi indietro serve per poi andare avanti.
Hai sfogliato tanto del folk e del rock. Dall’America all’Irlanda passando per l’Italia di tutti voi cantautori. Che geografia ha questo disco secondo te? Magari il lombardo veneto! È un album di rock d’autore principalmente. Questo ha radici per niente italiane di solito. Ma secondo me abbiamo tutti di nostro dentro di noi riferimenti ed amori senza confini. Si mescolano nel tempo ed esce alla fine te stesso.
La memoria è un punto fermo, indispensabile per te, per la tua musica… per il suo suono? Il nostro tempo di memoria ne ha poca. Io ho sempre sentito il bisogno di cercarla per capire meglio il mio presente. Se parli del suono, quel che ci gira intorno, magari sputato da radioline commerciali, è francamente orribile nella sua pochezza. Ma magari sono io che non lo capisco. Un suono riflette tempi e modi che vivi. Per questa ragione vivo un ‘esistenza assai laterale.
Te lo chiedo perché tanto in questo disco inciti a non dimenticare mai chi siamo e da dove veniamo. Cosa ti spinge a difendere con così tanta forza questo concetto? Perché esiste una minoranza che ha certi valori. Non credo più che minoranze illuminate, è un discorso generale ovviamente e solo di striscio musicale, possano cambiare le scelte delle masse. Certe minoranze di persone devono rafforzarsi e difendere le proprie scelte di vita. In queste scelte c’è anche il valore della conoscenza e della memoria.
Il disco lo troveremo in cd, vinile… e dal vivo? Come pensi riuscirai a farlo suonare? Ci saranno novità in scena? L’album sarà ovunque. Solo più o meno per un mese in forma solo fisica. È per sostenere anche i pochi negozi di dischi rimasti. È un segnale intendo. Per chi ancora ama un certo approccio. Il tour iniziato il 9/11 andrà avanti con varie date che stiamo fissando. Sia in elettrico con una grande band che in acustico in modo più essenziale.
Articolo del
19/11/2024 -
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