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Starsailor
“Tornare a fare musica insieme per noi è un processo naturale, gli Starsailor sono un gruppo integro e sempre autentico”
di
Domenico Capitani
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Dopo alcuni periodi di silenzio e di progetti individuali, in particolare da parte del frontman James Walsh, gli Starsailor sono tornati a marzo 2024 con il il sesto album “Where The Wild Things Grow”. È ormai una peculiarita del quartetto di Wigan quella di ritrovarsi a suonare insieme e pubblicare ciclicamente ed è bello scoprire che quando ritornano la qualità e la profondità del loro progetto riemerge in tutta la sua originalità. Tra pochi giorni gli Starsailor saranno in tour per quattro date in Italia e abbiamo scambiato quattro chiacchiere con James Walsh per farci raccontare del nuovo disco e dell’evoluzione della band a vent’anni dall’uscita dei due dischi che li hanno fatti amare e conoscere: “Love Is Here” e “Silence Is Easy”
“Where The Wild Things Grow” è il nuovo capitolo della storia degli Starsailor. Questo ennesimo ritorno in studio insieme, a sette anni da “All This Life”, da dove nasce? Eravamo pronti a registrare nuova musica da un po’, ma poi è arrivato il lockdown quindi la cosa si è trascinata più a lungo di quello che potessimo immaginare. Abbiamo sfruttato il tempo per riflettere su ciò che avevamo scritto e avevo un sacco di nuove idee quando finalmente siamo riusciti a realizzare l’album. Townsend Music ha ascoltato i demo e ha visto abbastanza premesse per convincersi a supportare le canzoni e pubblicare il disco Nei vostri dischi siete sempre stati affiancati da produttori di grande spessore. Che novità ha portato Richard McNamara dietro la consolle di “Where The Wild Things Grow “? Rick è un grande produttore e artista. È un vantaggio che anche lui faccia parte di una band perché significa che ci tratta come partner alla pari. Qualche volta ha avuto bisogno di puntare i piedi e qualche volta lo abbiamo fatto noi, ma sempre in un’atmosfera di totale armonia. L’album è un buon equilibrio tra la nostra visione e la sua. Non è sempre così. A volte un produttore impone la sua visione o finisce per lasciare tutto a te limitandosi a registrare Qual è la traccia del nuovo disco che preferisci e perché? Per me è "Hanging in The Balance" perché che è venuta fuori in modo molto naturale e senza sforzo, inoltre i testi sono mi mettono a nudo in modo molto onesto Le atmosfere del vostro nuovo disco sono altalenanti e dall’ascolto si coglie la convivenza di un sound ruvido ma anche di momenti più riflessivi. È questa l’anima degli Starsailor di oggi? Assolutamente. James Stelfox, il bassista, è un grande collaboratore ed è giusto dire che ha una visione più chiara sui momenti più aggressivi dell'album, mentre io intravedo meglio la direzione delle ballate. Questa è l’area in cui mi sento più a mio agio, ma mi piacciono anche le canzoni più spinte A oltre vent’anni dall’uscita di “Love Is Here” e “Silence Is Easy” che connessione c’è tra gli Starsailor di oggi e quelli di inizio anni 2000? Siamo sempre gli stessi amici. Abbiamo ancora lo stesso rispetto l'uno per l'altro, ma anche la stessa capacità di prenderci in giro l'uno con l'altro e divertirci. Anche l’anima delle canzoni di allora è rimasta integra C’è una suggestiva aria di revival per tutti quei gruppi che fecero parte dell’epoca d’oro del britpop. Ti fa piacere? Non voglio sbilanciarmi. Sicuramente sembra che ci sia qualcosa nell'aria, ma devi impegnarti molto per trarne vantaggio. Noi siamo fortunati ad avere una base di fan così fedele e straordinaria e sappiamo che i nostri fans saranno ancora lì quando l'hype calerà. Siete stati spesso in tour in Italia. C’è un legame speciale? Decisamente. È un paese bellissimo con una storia musicale molto ricca. Sono stato parecchio in tour da solo e con la band nel corso degli anni. Abbiamo potuto suonare anche a San Siro come opener di Ligabue. Non c’era necessariamente il nostro pubblico, ma è stata una grande opportunità suonare in uno stadio iconico Difficile parlare di futuro, ma dopo questo nuovo disco e il nuovo tour gli Starsailor scompariranno per altri 7 anni? No. L'anno prossimo sarà il nostro 25° anniversario come band quindi abbiamo molto in programma e tutto dovrebbe portarci fino al 2026, quindi teneteci d'occhio
Articolo del
04/11/2024 -
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