Piccola, dagli occhi vivaci e dal parlare rapido, voce che cattura, questa è Barbara Pravi, 28 anni, francese, arrivata seconda all’Eurovision Song Contest del 2021 con la canzone ‘Voilà’. Il 29 agosto è uscito il suo primo album dal titolo ‘On n’enferme pas les oiseaux’ (Non si rinchiudono gli uccelli). Si tratta di undici titoli che parlano di lei, della sua vita, delle sue esperienze, delle sue sensazioni e dei suoi sogni. Barbara Pravi è una donna piena di vita, che nelle interviste parla molto, pare colpita dal successo enorme della sua canzone e non vede l’ora di partire in tournée. Nata a Parigi, riprende tutta la diversa tradizione musicale che attraversa la sua famiglia (i nonni sono di origine serba, iraniana, ebrea polacca o ebrea algerina), nei suoi testi e nelle sue musiche.
Non amante delle imposizioni, non andava bene a scuola, ha sempre amato scrivere, scrive canzoni dove non sempre ci sono le rime, e alcune assonanze possono sembrare banali, ma in qualche modo i suoi testi e le sue musiche non lasciano indifferenti. Amante della canzone francese tradizionale, il suo modo di cantare e di interpretare le canzoni la avvicina alle grandi del passato, Edith Piaf, Barbara, Juliette Greco, Mireille Mathieu, Françoise Hardy, ma aggiunge a questo una grande forza espressiva che fuoriesce sia dalla sua musica che dai suoi testi. In Europa, durante l’Eurovisione, molti paragonavano la sua voce a quella di Edith Piaf, forse perché la melodia della sua canzone Voilà, richiamava da lontano quella della canzone ‘La Foule’. Lei, nelle sue interviste, dice che avrebbe voluto conoscere Jacques Brel, Edith Piaf e Barbara. Ammette onestamente di inserirsi nella tradizione della canzone francese, e di questo le siamo grati, di correre verso un futuro senza ancorarsi alla tradizione, ma di non staccarsene, di inserirsi al suo interno, innovandola.
Amante dell’Italia e dei romanzi di Baricco e di Goliarda Sapienza, l’artista, intervistata dal giornale 20 minutes, ha detto che il suo album non uscirà in formato fisico in Italia e che non sa se sarà invitata alla prossima edizione dell’Eurovisione. Sostiene di non essere amata nel nostro paese e che sarà difficile per lei organizzare delle date della sua tournée in Italia. Ricordiamo tutti la polemica finale all’Eurovisione, ma questo non depone a favore di coloro che qui, per partito preso, non la vorrebbero nemmeno sentire. L’amore che abbiamo sempre portato alla musica francese della Piaf e della Greco e poi di Mireille Mathieu e Barbara, possiamo ritrovarlo oggi in questa donna che mescola nella sua musica e nelle sue canzoni il nuovo e il classico, l’esotico e il bel canto alla francese.
Ci sono in quest’album ritmi di bossa nova, di tango, di valzer, che vanno in direzione contraria a tutto quanto fa tendenza nel mondo musicale. Il suo canto segue velocemente e freneticamente la musica e ci porta, secondo alcuni, nella sopraffina pronuncia di Aznavour, c’è una specie di folle corse verso la libertà. In altre canzoni abbiamo voce parlata e musica di sottofondo, mentre in ‘La ritournelle’ piange e ride alla fine del brano, riuscendo a farci sentire in pieno la profondità del testo e della sua interpretazione.
Di che cosa parlano le sue canzoni, che ha scritto da sola con quattro compositori? In ‘Le jour se leve’ parla di un amore, due persone che si svegliano, sognano, si abbracciano, e lei che pensa che adesso non ha più bisogno di niente. Alcuni versi colpiscono come: ‘J’embrasse aussi les rêves qu’on ne fait pas encore’; ‘Qu’est ce qui fait qu’on se plaît, de nos mots à nos fesses ?’; e il ritornello: ‘Le jour se lève, Dissipe le brouillard, Je n’ai plus peur, je n’ai plus doutes, Un jour se lève parmi des milliards, Il a la gueule, la gueule de l’amour, Je suis bien, tellement bien, Tu es bien, besoin de rien.’
In ‘L’homme et l’oiseau' si parla di un uomo circondato da rondini come se si cercassero nel suo sguardo, loro che non avranno il suo amore. Sono attirate dal suo cuore mezzo chiuso, ma, in fondo, non si possono rinchiudere gli uccelli. Lei, la donna, lo ama, lo guarda da lontano e gli dice di mantenere la sua libertà, lei che vorrebbe raggiungerlo e abbracciarlo nelle sue fughe, ma alla fine: ‘Comme un soupir, tu as filé, Au beau milieu de notre nuit, Vers quels bras t'es-tu envolé, Vers quelle nouvelle rêverie ?’. In ’Saute’, che in origine doveva essere uno slow dolce, si parla di una donna che cerca la sua vita, che compie delle scelte per avanzare e spiegare le sue ali verso l’avvenire. In ‘Je l’aime, je l’aime, je l’aime’, abbiamo una classica canzone d’amore, mentre ne ‘La vague’ troviamo l’autrice che si mostra in tutte le sue forze e difficoltà, nella sua rabbia, nella sua calma che poi scoppia, un bellissimo momento di poesia e rabbia.
‘La femme’ è una canzone nata due anni fa e tenuta in un cassetto, che entra nel filone delle canzoni femministe francesi (Barbara Pravi fa uscire una nuova canzone sul tema ogni 8 marzo). Vengono in mente ‘Je suis comme je suis’, ‘Déshabillé moi’, ‘Jolie môme’, ’Si tu t’imagines' di Juliette Greco e 'Dis, quand reviendras-tu ?’ di Barbara tra le altre. Barbara Pravi si chiede : Qui a décidé ce qu'est la femme ?, Un bouton de rose, Un brin de flammes, Aucun des deux ou bien tout à la fois, La femme, La femme, La femme. Di contro, la canzone ‘Mes maladroits’ è un canto verso gli uomini sempre presenti e vicini alla donna nelle sue difficoltà : 'Pourtant j'ai toujours eu partout autour de moi des doux comme vous l'êtes vous mes maladroits, Vous qui sortez les armes et élevez vos voix puis baissez la garde pour pleurer avec moi, Vous qui faites dе mes drames des « demain ça ira », Oh pour ça je vous aime, sans gêne mes maladroits’.
Veniamo infine ad un brano potente, che colpisce al cuore, il brano ‘La ritournelle’, canzone che parla di Alzheimer: canzone registrata come prova due anni e mezzo fa e mai più ricantata. Il motivo è presto detto, la protagonista, una donna anziana che inizia a non ricordare più la sua vita, rappresenta per lei sua nonna malata e l’amore di suo nonno che cerca di rintracciare per lei la sua vita. Per la Pravi una prova d’amore e di dolore che dovrà affrontare sulla scena davanti al pubblico. La musica è come un ritornello, pianoforte che corre veloce come la sua voce e strumenti a corda e fiati a perdifiato, nel rincorrere la mente di questa donna i cui ricordi riaffiorano confusi. I versi potenti raccontano di una donna che prima riconosce il marito e poi le sembra uno straniero in casa sua: ’Bonjour mon bel amour, tu es beau aujourd'hui !, Dis-moi, on est quel jour ?...Attends... j'en étais où ?, Qui êtes-vous ?...Pardon, c'est mon cerveau, tu sais, J'crois qu'j'perds la tête, Parfois, j'oublie des mots, et parfois j'les répète…Mais qui êtes-vous ?, Qui êtes-vous ?...Bonjour mon bel amour, tu es beau aujourd'hui !, Dis-moi, on est quel jour ?, On est déjà samedi...’
Vengono in mente qui due canzoni di Michel Sardou, 'Nuit de satin' e 'Le grand réveil’ sull’Alzheimer e sul coma. Tema difficile da trattare in musica, nel secondo testo Sardou descrive il cervello di un ragazzo in coma, che, come d’incanto, si risveglia, che dentro di sé sente e comprende quello che esiste nel mondo, perché tutto quello che resiste è vivo, prendendo spunto dal film Awakenings, Risvegli del 1990 e da una sua visita ad un centro per ragazzi con problemi mentali, Perce-Neige, promosso dall’attore Lino Ventura. Nel primo testo Sardou sta pensando a suo genero, l’attore Francois Perrier, che piano piano si stava spegnendo. Lui si rivolge a una coppia e dice : 'Dans cette nuit sans fin, Où tout le ciel s’éteint, S’éteint, Il reste une étincelle, Qui m'attire auprès d’elle, Et plus rien’ fino a dire : 'Pour autant qu'il m'en souvienne, Mais je ne me souviens plus de rien’. Le parole più forti sono : 'Pourquoi cet homme me demande-t-il, Le jour qu'on est c'est inutile, Je sais qu'il sait que je n'en sais rien’.
La canzone finale dell’album di Barbara Pravi ‘Prière pour rester belle’ ci parla di una ragazza che guarda il tempo passare e chiede a tutti gli dei e a tutto il cielo di conservare la sua bellezza, le sue mani che tremano di essere umane: ‘À tous les dieux, à tous les ciels, Cette prière entendez-là, Si mon masque doit devenir pierre, Que mon feu de joie ne s’éteigne pas’. Questa è Barbara Pravi
Articolo del
25/09/2021 -
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