“Più di la che di qua” è il nuovo inno alla vita sfornato dal collettivo tutto rigorosamente in rosa de Le Cadavere Squisite e ovviamente parliamo di Sara Brugnolo, Bianca Ferricelli, Rita Felicetti, Anna Schirru e Raffaella Pirozzi. L’allegoria è sempre la chiave principale dentro questo glam rock dalle sfumature punk che questa volta porta la direzione artistica di Umberto Maria Giardini. E le maschere, gli eccessi, le figure retoriche si toccano con mano anche dentro il gustoso video diretto e realizzato da Giovanni La Pàrola e Francesca di Giacomo. Gli eccessi, il superamento di questi, le scelte, la vita e la libertà che arriva quando alla vita siamo noi ad imporre la direzione. Nuova voce che arriva dalla Elastico Records dentro cui hanno vita e salute la voce tutta in rosa, dentro mille sfumature possibili…
Ci incuriosisce molto questo modo di pensare alle liriche. Anche per il brano avete messo su una sorta di cut-up tra le parti? Si, il nostro collettivo nasce come gruppo teatrale e di scrittura scenica per questo amiamo inserire brevi momenti lirici ironici dentro le nostre canzoni. Sfruttiamo la nostra capacità teatrale e la passione per la scrittura. Infatti questo collettivo nacque durante un laboratorio di scrittura scenica tenuto da Rita Felicetti che è la nostra regista e batterista. Alle voci principali ci sono due attrici molto brave: Sara Brugnolo e Raffaella Pirozzi, per gli arrangiamenti se ne occupa prevalentemente Bianca Ferricelli attrice multiforme, che è alla chitarra e poi c'è Anna Schirru al basso o ukulele basso che è anche lei un attrice e drammaturga. Per questo singolo ci siamo affidate alla produzione di Umberto Maria Giardini che ha stravolto il nostro pezzo iniziale e l'ha reso più complesso e più rock!
E quel risistemare, smembrare, sagomare in studio poi tutte le parti, non leva forse quel carattere istintivo e casuale ai contributi? Sempre se ho capito bene… La nostra forza sono i Live che progettiamo ogni volta in modo diverso, mischiando le musiche a monologhi e dialoghi ironici su tematiche legate al momento e allo spazio del live. Ogni volta cerchiamo costumi adatti e scenografie e riscriviamo la scaletta in modo da dare tutte le volte uno spettacolo diverso. Per noi la sala di registrazione è stata un'esperienza, e lo sarà in futuro, di crescita musicale. Non neghiamo che ci siamo scontrate molto durante le registrazioni proprio perché veniva a mancare quella verve folle di cui siamo fatte che nasce dall'improvvisazione.
La vita e i suoi paradossi… esiste un limite da superare per capire le cose? I limiti ci rendono libere! Più limiti e paletti mettiamo più siamo libere di approfondire un solo tema e affondarci fino a sviscerare le paure più grandi. Stare “piu di là che di qua” per noi è uno stato d'animo che ci aiuta ad affrontare con leggerezza una serie di problematiche legate al “femminile” alla “crisi di mezza età” alla paura e alla consapevolezza della morte che esorcizziamo in ogni canzone.
“Più di la che di qua”… cioè? Non parliamo certamente di morte o forse anche si… cosa c’è di là? Parliamo di ricerca di leggerezza, di non essere mai solo razionali e concrete ma di cercare anche un aldilà fatto di metafore, risate e “palle di pelo di gatto in autostrada”… siamo circondate da brutte notizie ormai da più di tre anni e questo ha portato ansia, depressioni e paure, noi ci siamo dette che male che vada andremo via di qua e magari di là “non si starà poi così male” chissà! La morte la vediamo come un altrove dove ci si diverte a fare cose folli come “mettere la Nutella sulla pasta oppure innaffiare piante di plastica o adottare un lama solo per farsi sputare!” ahahahah ...
A chiudere parliamo anche di questo video che molto deve alla fascinazione glam degli anni ’90 o sbaglio? Abbiamo scelto un regista che ci sta molto a cuore per indole e per simpatia e he stimiamo: Giovanni Laparola. Lui è un visionario, come dimostra anche nei suoi film, ed è molto attento ai ruoli femminili. Già questo ci bastava e ci siamo affidate a lui in ogni sua bizzarra idea. Era la prima volta che sperimentavamo il green screen. Ed ed stato pazzesco scoprire cosa poteva succedere intorno a noi senza saperlo! Ecco forse per noi il green screen è stato quel luogo del di Là! Il luogo della fantasia… che come in Alice nel paese delle meraviglie cinsi lascia coinvolgere nel bene e nel male. Più di là che di qua!! Anni '80 ovvio… date le nostre età ahahah siamo figlie degli anni ottanta con orgoglio! Volevamo un video “stupefacente” che desse anche un po' idea di un trip... la saga dell'LSD (il nostro CD precedente si intitola LSD).
Articolo del
20/06/2022 -
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