Si intitola “Mercurio” il nuovo lavoro dell’artista Sasha Vinci che si avvicina al suono strutturato della forma canzone per disegnare e dare sostanza alle visioni dei nostri giorni. Il suo mercurio osserva e registra le contraddizioni del presente ci racconta l’artista siciliano, è un pop liquido nelle intenzioni, etereo nei contorni ma allo stesso tempo solido nella sua struttura. E poi l’elettronica come ragione del tutto e quelle intenzioni che inevitabilmente ci rimanda ad un bel miscuglio tra Battiato e Baustelle. L’immagine diviene suono… il suono diviene messaggio… ed il messaggio si fa sostanza di vita. Un disco spirituale certamente ma che non prende le distanze da noi altri e anzi conserva il dono della quotidianità popolare.
Curiosa questa connessione tra il mercurio e la metamorfosi del quotidiano. Che poi potremmo parlare anche di metamorfosi dell’animo umano, della vita che accade intorno... vero? I significati di Mercurio sono molteplici ed essendo un appassionato di simbologia sono tanti gli elementi su cui potevo contare: il mercurio è un metallo ma liquido, nella sua tossicità, Mercurio è anche il messaggero degli dei. Il “mio” Mercurio, invece, non ha nulla di divino, è solo un messaggero, un buon comunicatore di stati d’animo e di passioni che fluiscono libere, senza avere la presunzione di essere detentore di verità. In tal senso “Mercurio” si rivolge all’animo umano ed è rappresentazione multiforme della realtà. Osserva e registra le contraddizioni del presente, che toccano tutti
Eppure il suono di questo disco è assai solido, sicuro, digitale... quasi un monolite dai contorni dolcissimi ma poco incline alle imprevedibilità. In questa chiave di lettura sembra quasi una contraddizione. Cosa ne pensi? È stata una scelta consapevole e ben precisa. La maggior parte delle mie esperienze sonore sono fatte di performance, rumori e sperimentazioni di vario genere. La struttura-canzone è sicuramente precisa, lineare, scandita in strofe e refrain, con quadrature musicali specifiche, a cui però fa da contraltare la poesia delle parole, sempre imprevedibili. La musica - come dici tu - è solida, le parole invece liquide. La musica è matematica e razionale, i versi irrazionali. Anche le sonorità utilizzate, contemporanee e pop, le definirei più liquide che “monolitiche”
La Sicilia... quanto e come interviene nel suono e nella lirica? Interviene nei colori delle canzoni, nelle suggestioni simboliche e nei riti, nella ricerca di una bellezza della natura che è sconvolgente e a tratti arcaica
E poi Vincent Migliorisi e il suo di suono... una codifica sua personale o una voce di te che non sapresti come trovare altrimenti? Non esiste codifica, né possibilità di isolare le parole dalla musica. È solo un tutt’uno ed è “Mercurio”. Le collaborazioni diventano interessanti quando riescono a dare un effettivo valore aggiunto al lavoro e al progetto in corso. Quella con Vincent è consolidata da anni e seppur siamo due personalità molto differenti, riusciamo comunque a dialogare insieme, a unire le nostre competenze e le nostre sfere d’azione - arte contemporanea e musica - per parlare la stessa lingua e comporla in un’unica opera sintetica
Ci troviamo al tramonto di una estate assai sghemba. Sasha Vinci e questo disco come l’hanno attraversata? L’estate, per fortuna, è stata un laboratorio di idee e di progetti. In primis ho pensato alla grande azione performativa con cui presenterò, o forse meglio congederò “Mercurio”. Poi c’è il prossimo lavoro: fogli bianchi che hanno cominciato a cedere spazio all’inchiostro, quello della penna intinto nel calamaio. Ancora nuove liriche, ma non c’è fretta...
Articolo del
15/09/2021 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|