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Julia Holter
Something In The Room She Moves
2024
Domino Recording
di
Fabrizio Biffi
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Sesto album per la cantautrice di Los Angeles Julia Holter, voce fuori dal coro che segue sin dagli esordi una traiettoria creativa imprevedibile e molto intrigante. “Something In The Room She Moves” si lega all’indimenticabile canzone di George Harrison solo perché dopo la recente nascita della figlia è stata una delle principali ninne nanne. Con questo nuovo capitolo della sua avventura compositiva, Julia Holter continua la sua serie di evocazioni della bellezza del presente.
Scorrendo gli intrecci sonori del nuovo disco della Holter si assorbe una preziosa atmosfera di armonia e di beatitudine e la gloria di celebrare il momento presente. Julia Holter è una figura complessa con un background dalle molteplici sfaccettature. Ha studiato pianoforte classico e composizione all'Università del Michigan e al CalArts, e insegna tuttora nelle scuole di musica e nei campi estivi. Ci sono stati album ispirati all'Ippolito di Euripide e al Gigi di Colette; canzoni sulla storia d'amore medievale tra Eloisa e Abelardo; musica basata su registrazioni sul campo provenienti da negozi di mobili antichi e canti dei templi dei monaci buddisti; riferimenti alla poesia di Saffo e Frank O'Hara; canzoni ispirate ai film di Alain Resnais e Andrei Tarkovsky.
Questo spiega solo parzialmente quello che è il risultato finale che la raffinata musicista californiana riesce a traslare tra melodie e testi su disco. Più recentemente, si è imbarcata anche in ricerche interiori che sembrano averle portato a uno stato di relativa quiete.
Something In The Room She Moves, si concentra su ciò che lei stessa ha descritto in un’intervista come "L'amore nel presente, l'amore che è reale. Un amore che non avverrà nel futuro e che non si riflette nel passato".
Ed ecco che, nonostante tutte le potenziali complicazioni ed eccessive immersioni celebrali, la Holter abbraccia il mondo esattamente così come sin dal brano di apertura Sun Girl" in cui il canto degli uccelli e leggeri elementi percussivi inducono una tranquillità inebriante.
Il suo album del 2013 Loud City Song aveva catturato la felicità e l'ansia di vivere nelle città moderne, poi due anni dopo, Have You In My Wilderness l'ha vista abbandonare la città per uno stato d'animo più naturalistico. In Something in the Room She Moves siamo condotti in un microcosmo armonico semplice e molto intenso.
Con questo nuovo capitolo della sua avventura compositiva, Julia Holter continua la sua serie di evocazioni della bellezza del presente. Il disco è una dimostrazione palpabile di come sia possibile tradurre la propria sensibilità in meraviglia ed estasi toccando le corde giuste. Un regalo alla portata di chi sia pronto ad accogliere tanta bellezza
Articolo del
11/04/2024 -
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