Lo avevamo lasciato nel 2021 con "Soldati Arlecchini e Pierrot", ma la vena compositiva di Ernesto Bassignano non tende ad offuscarsi. "Siamo il nostro tempo" è il suo nuovo lavoro, contiene otto canzoni scritte per quello che riguarda i testi da Bassignano e le musiche con Edoardo Petretti ( pianoforte, tastiere, fisarmonica, percussioni e cori) che cura gli arrangiamenti e la produzione artistica.
In apertura troviamo Passerà ("Anche questa passerà ce lo dicono le stelle, passerà.. torneremo a fare scintille, anche questa passerà, fioriranno le mimose, la città tornerà a vestir le spose") tessuta dalla fisarmonica e dal pianoforte che si incastrano con le percussioni e il violoncello di Giovanna Famulari. Si prosegue con Le voci della strada ( "È come il tamburino insonne e senza sosta, per qualche dio che sappia dire basta") con un ritornello efficace, sempre sostenuta da un solido tappeto strumentale.
Siamo il nostro tempo ("Siamo sempre tutti soli, siamo l'eco d'un concerto, siamo noi le rocce sfrante d'una vita sempre a stento. Siamo nuvole dipinte e soldati innamorati, siamo suoni un po' stonati e pensieri assassinati") ha un ritmo incalzante con le percussioni in primo piano, la voce recitata, la chitarra elettrica di Daniele Siscaro e le pennellate del pianoforte.
Un altro inverno ("Sta passando un altro tempo senza leggere il giornale, naso al vento in mezzo ai campi a cercare peschi in fiore") è un tango dal sapore francese che ci porta all'intensa Poer Nanu ("Giornali di sei mesi, lenzuola sparse al vento, notizie per un letto di cartone, fagotto senza tempo e vino nelle vene, sorride pure a chi gli dà le botte") dove viene tratteggiata con delicatezza la storia di un senzatetto. Valzer ("E se non tieni il tempo, il tempo tu lo perdi, ti frega pure il tempo dei ricordi") ricorda una deliziosa orchestrina circense, più sognante la successiva Cosa resta da sapere ("Cercare l'infinito oltre la siepe e il fuoco dentro gli occhi di Buendia, il bianco e nero scuro di Furore, Salgado dentro ogni fotografia").
A chiudere il disco troviamo Lo sai che sono qui ("E non sarà una fiaba questa malinconia, sarà una storia vera e non andrà più via") con il pianoforte marcatamente jazzato.
Bassignano è un'inguaribile sognatore che crede ancora ad una vera e pura canzone d'autore, lontana dai potere mediatico e lo fa con un disco raffinato, grazie anche agli splendidi arrangiamenti di Petretti, cantato con passione sincerità. Bax è tornato, buon ascolto.
TRACKLIST Passera’ Le voci della strada Siamo il nostro tempo Un altro inverno Poer Nanu Valzer Cosa resta da sapere Lo sai che sono qui
Articolo del
02/02/2023 -
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