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Con “Qualcosa là fuori. Un’antologia New Black Horror” (AVVV) a cura di Jordan Peele e John Joseph Adams, traduzione di Luca Briasco, edito in Italia da Sellerio, e opera vincitrice del Bram Stoker Award, il genere horror esce definitivamente dall'ambito della semplice evasione, sempre che lo sia mai stato, per entrare nel cuore della critica sociale. Non si tratta solo di una raccolta di racconti; è il manifesto di una "Black Horror Renaissance" che, catalizzata dalla figura di Jordan Peele, ridefinisce cosa significhi avere paura nel mondo contemporaneo.
Jordan Peele, regista, sceneggiatore e produttore americano, celebre per aver rivoluzionato l'horror moderno con film come Get Ot, Us e Nope, utilizzando il genere per esplorare temi di razzismo, identità e critica sociale, insieme all'editor John Joseph Adams, cura un volume che è un atto di epistemologia del reale: la paura non è un fine, ma uno strumento per comprendere. L'introduzione di Peele fornisce la chiave di lettura più potente, recuperando il concetto di Oubliette, la prigione medievale verticale stretta e buia a cui si accedeva solo dall’alto. Non solo una metafora cinematografica (ricordate il Luogo Sommerso di Get Out?), ma la definizione della condizione esistenziale della comunità nera, storicamente relegata a osservare impotente la vita scorrere dall'esterno.
L'antologia rompe il silenzio, trasformando l'Oubliette in un palcoscenico per diciannove voci nere e incisive, da N.K. Jemisin a Tananarive Due. Il New Black Horror rifiuta i cliché del genere e mette in scena il trauma strutturale come motore del terrore.
In questo volume vengono esplorati il lutto, l'emigrazione, l'ingiustizia sistemica, utilizzando il weird e il fantastico per dare corpo al rimosso.
Il racconto "Occhi che fissano" di N.K. Jemisin è un esempio particolarmente riuscito di questa operazione: la tensione razziale e la paranoia della sorveglianza vengono tradotte in un'allucinazione che distrugge la sanità mentale di un agente di polizia. L'orrore non è soprannaturale, ma la realtà distorta, il quotidiano amplificato fino alla follia. La violenza diventa una creatura aliena, la solitudine evoca demoni acquatici, e l'oppressione si manifesta nelle inquietanti dissolvenze corporee. Il male assoluto, in queste pagine, ha il volto tangibile del potere che genera disuguaglianza.
La pubblicazione italiana da parte di Sellerio conferma l'importanza in questo momento di veicolare la speculative fiction come strumento di critica sociale. “Qualcosa là fuori” è un testo che se da un lato arricchisce il canone letterario afroamericano, dall’altro dimostra che l'horror può essere lo specchio più onesto e attuale della nostra società, consolidando il New Black Horror come genere indipendente e promettente
Titolo: Qualcosa là fuori. Un’antologia New Black Horror Curatori:Jordan Peele e John Joseph Adams Traduzione: Luca Briasco Editore: Sellerio (2025) Pagine 528 pp. Prezzo: € 19.00
Articolo del
11/12/2025 -
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