Conferme di personalità, gusto e maturità dentro la leggerezza pop d’autore di Valeria Angelotti, VEA per gli amici della musica. Si intitola “Sei chi non sei”, lavoro di canzone in rosa dove l’estetica vincente dei video che troviamo in rete è sostenuta da un suono assai interessante, ben sagomato e arrangiato che, come dico in chiusura dell’intervista che segue, suggella una produzione che sottolineiamo con estremo interesse. Vea indaga il mistero di essere e di apparire, il ruolo di se stessi, di autostima (bellissima prova di “nudo” spirituale ed estetico in “Esplosa”)… Vea indaga anche i legami familiari con l’ultimo bellissimo video titolato “L’esatta combinazione”. E dopo tutto questo pellegrinaggio, non penso approdi a risposte ma sicuramente ha l’intelligenza di farsi le giuste domande… ed ogni angolo di questo disco, anche quando si fa seriosamente noir, è leggero, scherzoso, assai poco vanitoso. Sa come prendere sul serio ogni cosa che ci tramanda in forma canzone come fosse un gioco colorato e senza aspettative. Umile Vea… in questo mondo di totale dedizione alle apparenze, risultano salvifici dischi come questi
Il nuovo singolo di VEA parla di “Combinazioni”… secondo te qual è l’esatta combinazione? Partiamo dal presupposto che esatta non vuol dire giusta, ma piuttosto precisa, puntuale. Siamo tutti l'esatta combinazione di qualcosa, qualcuno e ognuno riconosce la sua come consapevolezza di sé nel mondo. Nella canzone sfodero un ricco elenco che riguarda soprattutto le mie origini e non-origini.
Da quel che ci canti sembra che anche tu non sia “figlia dei tuoi genitori”… una storia che capita spesso. Non so se per davvero c’è molto di biografico ma in genere è storia di molti… anche di chi ti scrive… come lo spieghi? Mi ricollego al finale della domanda precedente: la questione non è relativa ai miei genitori, ma alle radici dei miei genitori. Loro sono i classici bambini che negli anni '60 sono stati trapiantati al nord, letteralmente per sopravvivere alla povertà della vita contadina. Quanto sono lucani i miei stessi genitori? E quanto lo sono io a questo punto? Posso definirmi piemontese solo perchè sono nata a Torino? Beh, decisamente no! Conosco il dialetto lucano, ma parlo in italiano con l'accento torinese..." Da dove salto fuori?!" è una domanda che mi faccio spesso, ma più che non figlia dei miei genitori, insieme a mia sorella, mi sento la loro evoluzione...come è giusto che sia!
E restando tra le trame di questo bellissimo video, pensi che “L’esatta combinazione” arrivi a spiegarsi soltanto dopo la morte? Quando è possibile, sempre restando nella tua allegoria, capire i veri retroscena delle maschere di ognuno di noi? Sicuramente la memoria in chi resta è la narrazione dell' esatta combinazione di chi se ne va. Quello che rimane più vivido sono i caratteri essenziali di una persona, quelli che ci portano a connotarla, nel bene e nel male. Le maschere si spera, invece, di svelarle già in vita, sia a se stessi che agli altri...ma è molto difficile, alcune le indossiamo senza rendercene conto e il confine tra "maschera" e "ruolo" è molto sottile. Non so quando sia possibile capire del tutto cosa ci cela dietro ad una maschera...ma credo che arrivare a comprenderlo possa farci vivere molto meglio!
E questo disco a quante maschere deve la sua verità? Sicuramente alla principale, quella che da' il titolo al disco. Ho vissuto per molto tempo una vita che non mi appartiene e adesso è ora di modificare rotta! Non a caso è cambiato totalmente il mio stile e mi sussurro all'orecchio le soluzioni ai problemi della mia vita ancor prima delle metterle in atto. Sta roba è incredibile e l'ho capita solo dopo molto tempo con il disco già stampato tra le mani... Che bel suono VEA… ce lo racconti? Ecco un’altra esatta combinazione per fare del pop d’autore davvero originale… Grazie! Come faccio a raccontarlo? Mi sono chiusa in un piccolo studio ai suoi esordi con un giovane e talentoso musicista e produttore e abbiamo pensato a tutto insieme, senza porci limiti, soltanto domande. Abbiamo cercato di dare ad ogni brano la sua dimensione, dando alla voce soffiata e delicata il ruolo di tenere il filo tra tutte le canzoni. Abbiamo tolto più che aggiunto, frazionato più che moltiplicato, lasciato decantare e infine rarefatto e distorto.
Articolo del
20/09/2021 -
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