Ciao Danko e benvenuto su Extra! Music Magazine, come stai?
Bene.
A mio parere siete una di quelle poche band oggi che mette la coerenza artistica, così come la voglia continua di mettersi in gioco, davanti a tutto, ne è dimostrazione il nuovo e fantastico album, A Rock Supreme, ad appena due anni dal precedente Wild Cat. Sembra davvero un periodo particolarmente proficuo per i Danko, tu cosa ne pensi? Temete mai di ritrovarvi nel cosiddetto "blocco dello scrittore"?
Nessun blocco dello scrittore perché il Rock N' Roll non è una scienza missilistica. Non capisco perché la gente si sorprenda del fatto che ogni due anni pubblichiamo un disco. Questo non è un hobby, questa è la nostra carriera. Se non facciamo dischi e non li promuoviamo, che altro diavolo dovremmo fare?
Il vostro lavoro in fase di composizione in che modo si svolge oggi? C'è qualcosa che è cambiato rispetto agli esordi?
Siamo decisamente più rodati rispetto a quando abbiamo iniziato. Sappiamo come scrivere canzoni e come stare in uno studio di registrazione. Siamo meglio preparati anche perchè ora abbiamo molta più esperienza.
A Rock Supreme è un titolo la cui citazione all'album di John Coltrane, A Love Supreme, è ovvia. Cosa c'è dietro questo accostamento all'apparenza improbabile?
Improbabile? Perché improbabile? C'è un facile collegamento. Tutti e tre amiamo John Coltrane e il riferimento a un album jazz molto amato potrebbe far incazzare i puristi del jazz e questo sembra piuttosto rock n' roll e.....a pensarci bene, qualcosa sulla stessa lunghezza d'onda di Coltrane.
La copertina di Ulf Lunden è forse una delle più belle ed iconiche che abbiate mai avuto, ha quel look vintage che rende il disco bello da esporre e su cui si possono perdere le ore ad osservarne i dettagli, piena come è di tanti riferimenti all'universo Danko Jones. Quali sono i retroscena di questa immagine?
Ulf Lunden aveva questa illustrazione già pronta e quando ce l'ha offerta e noi l'abbiamo accettata, ha aggiunto altri elementi dai nostri precedenti album.
La decisione di montare il video del singolo Burn In Hell con gli spezzoni dei fan registrati durante i concerti è stata a mio avviso fantastica. Come vi è venuta questa idea?
Penso sia stato il nostro webmaster ad aver avuto l'idea e anche a noi è piaciuta, così abbiamo concordato insieme di procedere. Credo che alla fine il video sia venuto fuori davvero bene.
Quando non scrivi musica o sei in giro per il mondo a suonare, quali sono le altre grandi passioni che occupano il tuo tempo?
Ho 2 podcast - Il Podcast Ufficiale Danko Jones, un Podcast che faccio da 8 anni ogni 2 settimane. Sono all'episodio 194 mentre stiamo parlando. Ho poi il Regal Beagle Podcast che ho fatto per 2 anni sulla sitcom americana degli anni '70, Tre Cuori In Affitto. L'anno scorso ho anche pubblicato un libro su Feral House intitolato - I'VE GOT SOMETHING TO SAY. E' una raccolta dei miei migliori articoli che ho scritto per varie riviste rock durante l'arco di 10 anni. Eerie Von, Damian Abraham, Juan Montoya, Valient Himself, Michel “Away” Langevin hanno contribuito alle illustrazioni e Duff McKagan ha scritto la prefazione.
I Danko Jones sono indubbiamente una band che dal vivo esprime tutto il suo carattere, dopo tanti anni di concerti quanto è importante per voi questo aspetto e quale è stata la cosa più folle che vi è capitata in tour?
Sì, è nei concerti che la nostra band prende vita. Qual è la cosa più folle che ci sia capitata? Dopo 23 anni? Ce ne sono state un'infinità, così' tante da non poter neanche cominciare a nominarne una in questo momento.
Tornerete in Italia per promuovere il nuovo album?
Se l'Italia ci vuole, torneremo. Dopo tutto, siamo per 1/3 italiani con il bassista e fondatore, JC, che viene dalla Calabria. Se ti domandassi oggi cosa significa per te la parola rock, la tua risposta sarebbe diversa da quella che mi avresti dato agli esordi?
No, non proprio.
Grazie mille per la tua disponibilità Danko, ti va di lasciare un messaggio per i vostri fan italiani?
Ascoltate A ROCK SUPREME.
Articolo del
09/05/2019 -
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