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Dopo il precedente "L'altro ieri: distacco" (2022), è uscito a settembre il nuovo album degli !housebroken: “senza spegnere la luce”.
Pubblicato da Vina Records l’album consolida e rafforza l'identità musicale del gruppo rimarcando la fusione stilistica che combina l'intensità emotiva e le melodie di chitarra del midwest emo, con le strutture meno convenzionali e la dinamica strumentale del post rock.
Sei tracce intense, dove le sonorità delle due chitarre ben si bilanciano, l’una più aspra l’altra più dolce, e dove davvero distintivo è il tratto espressivo della batteria, con frequenti cambi di tempo e sapienti interruzioni.
Le alternanze fra le sezioni cantate e le lunghe parti strumentali, così le dinamiche pronunciate, conferiscono un carico espressivo particolare all’intero album.
!housebroken è un gruppo torinese costituito da quattro musicisti nessuno dei quali ha un ruolo preminente all’interno della band, cosa percepibile appunto anche dalla esecuzione, pressoché corale in senso strumentale, dei vari pezzi.
Alcuni sono una sorta di piccolo poema, come “pinzillacchero”, molto lungo e con una struttura particolare, dove il riff iniziale della prima chitarra viene ripetuto dalla seconda, all’unisono, con tempi rapidi spesso interrotti e parti più tranquille, con un primo strumentale interno rabbioso e complesso, con suoni intersecati, e un secondo strumentale più tranquillo e bilanciato quasi a suggerire un senso di nostalgia.
Frequenti cambi di tempo anche in “giugno”, fra l’altro già pubblicato come singolo, pezzo breve dove il batterista dà il meglio di sé, con colpi ravvicinati seguiti da periodi distesi con la sola cassa a tempo.
Tranquillo, grazie all’intro con l’arpeggio di chitarra dove poi si appoggia il basso, e solo strumentale “isla delfina”, un brano nel quale l’ascoltatore può apprezzare benissimo come il batterista non abbia solamente la funzione di “tenere il tempo”, ma esegua una propria parte ben determinata, musicalmente eloquente e non certo minoritaria rispetto ad altri strumenti.
Nel complesso si può dire che in un periodo storico nel quale molta produzione musicale è smaccatamente artefatta e dove il prodotto finale è spesso più il risultato di sapienti e pesanti elaborazioni in fase di editing che di buona musica, “senza spegnere la luce” spicca per genuinità e coerenza artistica, oltre che per l’abilità di aver creato un'atmosfera energica e allo stesso tempo malinconica anche se sarebbe forse stato opportuno un miglior bilanciamento, in fase di editing, fra voce e suoni.
TRACKLIST 1. pinzillacchero 2. giugno 3. isla delfina 4. kebab royal 5. antibaccaglio 6. fermi
Articolo del
28/10/2025 -
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