La band di Atlanta, guidata dal carismatico polistrumentista Franklin James Fisher arriva in Italia per due date, il 26 febbraio al Monk di Roma e il 27 febbraio al Circolo Ohibò di Milano, e porta con sè la miscela esplosiva di gospel, soul, elettronica e punk del recentissimo terzo album, “There Is No Year” (Matador, 2020), tra i titoli più significativi usciti dall’inizio dell’anno.
Una band coraggiosa con una grande voglia di sperimentare: nel farlo spesso attinge a soluzioni psichedeliche innovative ed intriganti. Gli Algiers sono Franklin James Fisher, alla voce, Lee Tesche, alla chitarra elettrica, Ryan Mahan, al basso, e Matt Tong (ex Bloc Party), alla batteria. Si richiamano nelle dichiarazioni e nelle liriche dei brani al Black Power e agli altri movimenti rivoluzionari di fine anni Sessanta. Hanno la stessa rabbia, la stessa determinazione in quel loro scagliarsi contro l’ordine costituito in nome di una società diversa, più giusta, migliore.
La loro musica, dotata di un crescendo formidabile, è una sorta di punto di incontro fra un heavy gospel e una attitudine presa in prestito dal punk rock. Una miscela esplosiva e molto coinvolgente che porta questi giovani musicisti a vivere momenti di “trance”, là dove si lasciano guidare soltanto dai loro suoni, li rincorrono in modo pazzesco e si ritrovano - come se fossero fulminati dalle loro stesse scariche elettriche - a percuotersi il petto selvaggiamente con la mano ( è il caso di Ryan Mahan, il bassista) o a rotolarsi sul palco fino ad abbattere l’asta del microfono e infrangersi contro gli amplificatori
Algiers Tour Italia 2020 26 febbraio al Monk (Via Giuseppe Mirri 35, Roma) 27 febbraio al Circolo Ohibò (Via Benaco 1, Milano)
Articolo del
17/02/2020 -
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