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New Order
Un valido motivo per festeggiare il Blue Monday
di
Giulia Artesi
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L’unica nota lieta del presunto giorno più triste dell’anno è senza ombra di dubbio “Blue Monday” dei New Order. In realtà l’idea di battezzare il terzo lunedì del mese (che quest'anno cade il 20 gennaio) “il giorno più deprimente dell’anno” è nata come risultato di una campagna di promozione delle vacanze condotta dalla compagnia turistica Sky Travel nel 2005 per stimolare la vendita di pacchetti vacanze in un periodo dell’anno in cui si registra generalmente un forte calo di movimenti turistici.
Da allora la celebrazione del giorno più triste dell’anno è stata utilizzata per rinnovare una suggestione che non ha alcun fondamento scientifico ma che fa a suo modo notizia per corroborare il naturale scoramento collettivo di chi ricomincia la settimana sotto cieli plumbei e generalmente piovosi.
E allora unico merito di questo gigantesco equivoco mediatico, il richiamo a quel singolo dei New Order pubblicato nel 1983 che fu un momento spartiacque per il pop britannico. Pubblicato tre anni dopo la morte del cantante dei Joy Division Ian Curtis, Blue Monday è stato ispirato da un libro che il batterista dei New Order Stephen Morris stava leggendo in quel momento: Breakfast Of Champions o Goodbye Blue Monday del noto autore di fantascienza Kurt Vonnegut. La tastierista Gillian Gilbert dichiarò poi al Guardian nel 2013: "Blue Monday è un riferimento all'invenzione della lavatrice, che ha migliorato la vita delle casalinghe".
Per rimanere sempre nel campo degli aneddoti, la canzone è stata originariamente realizzata dai New Order in risposta alla delusione del pubblico per il fatto di non aver mai fatto i bis nei loro primi concerti. Da allora, la band ha suonato la canzone come bis nella maggior parte delle loro esibizioni dal vivo, ed è diventata un momento fondamentale nella storia della new wave inglese.
Il brano è stato pubblicato solo come formato da 12 pollici e la sua copertina iconica è stata progettata dall'artista Peter Saville con l’idea di farla assomigliare ad un floppy disc di un computer. La loro etichetta, Factory Records, vendette il singolo al prezzo al dettaglio di £ 1, anche se la produzione del vinile costava £ 1,10 al pezzo. Blue Monday ha venduto più di 500.000 in questa versione, una perdita di £ 50.000 per la casa discografica
Articolo del
20/01/2025 -
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