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Gary Moore
Still got the blues!
di
Giulia Artesi
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Nonostante abbia acquistato la leggendaria Les Paul di Peter Green quando era un teenager alle prime armi, ci è voluto molto tempo, circa 20 anni, per Gary Moore prima di realizzare il suo primo vero album di blues.
La sua prima parte di ascesa come uno dei chitarristi più dotati e stimati del mondo del rock si muove tra i territori dell’hard rock e del metal (Skid Row, Thin Lizzy, G Force), fino al momento in cui Moore ha deciso di mettersi in proprio.
E’ per questo che la discografia del chitarrista irlandese risulta essere piuttosto variegata ma sempre in linea con la sua evoluzione che lo ha visto consacrarsi nella seconda parte della sua ascesa artistica come grande interprete e compositore di blues.
A dieci anni dalla sua improvvisa scomparsa esce un disco di versioni inedite di brani già suonati da Moore ma per questo non meno interessanti. In “How blue you can get” ritroviamo anche dei classici e versioni mai ascoltate di celebri brani che Gary Moore pubblicò nel corso del proprio percorso solista.
E’ un modo per riaccendere la fiamma di un chitarrista che ha segnato l’immaginario e ha emozionato una generazione di musicisti e di appassionati di rock blues.
Articolo del
08/05/2021 -
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