BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Green Day
Un drastico cambio di rotta?
di
Gabriele Batistini
|
Premetto che personalmente sono quasi sempre a favore di un gruppo/artista che nel corso della sua, se possibile, lunga carriera adotta più volte un cambio di genere, dovuto sia ad estro artistico che ad un momento storico magari particolare. Il 16 gennaio è uscito a sorpresa il nuovo singolo dei Green Day dal nome “Oh Yeah!” e, francamente, si riconosce che è dei Green Day solo per l’inconfondibile timbro vocale di Billie Joe Armstrong.
Il tema, ed il conseguente videoclip, è anche serio ed apprezzabile se vogliamo: ci sono sequenze di persone di varia età che in un modo o nell’altro sono schiavi della tecnologia moderna che li porta a estraniarsi dalla società che li circonda o dal posto di lavoro o ancora semplicemente li distrae da quello che in quel momento stavano facendo (un ragazzo che mentre parcheggia l’auto investe lo stesso Billie Joe oppure due fidanzati che mentre sono a cena insieme non parlano fra di sé ma preferiscono guardare lo schermo dello smartphone).
Fin qua tutto abbastanza bene se non fosse però per il punto cruciale per il quale si fa uscire solitamente un singolo: la musica.
Niente a che vedere con i soliti Green Day “punk e sudore” che avevamo con molto piacere ritrovato nell’ultimo lavoro “Revolution Radio” del 2016 dopo altri anni effettivamente di quasi nulla con la trilogia flop di “Uno!”, “Dos!” e “Tres!”.
Il singolo si presenta come una canzone principalmente Pop e, purtroppo, non pare essere un esperimento riuscito: chitarra distorta praticamente assente (marchio assoluto nelle canzoni del gruppo californiano), percussioni elettroniche poco approfondite (anche qua i Green Day ci hanno abituato negli anni a suoni acustici di batteria molto profondi e potenti) e sostanzialmente zero passaggi che ci potrebbero far innamorare di un singolo.
Come premesso, personalmente sono una persona che genericamente apprezza un repentino cambio di stile per un gruppo che vende copie e viene ascoltato dai più per un particolare genere facendone così il suo marchio di fabbrica; lo ritengo infatti anche una prova di coraggio, allo stesso tempo, del gruppo e anche dei vari produttori che seguono la loro carriera in termini commerciali.
Ma in questo caso non mi sento di essere così di larghe vedute, un cambio di stile è giusto ma se fatto in una certa maniera. E quella maniera non è questa.
Dalla loro parte c’è da dire che è solo un singolo e che non necessariamente l’album che ne seguirà (Father of All in uscita il prossimo 7 febbraio) dovrà essere sulla stessa lunghezza d’onda; anche se i singoli, solitamente, vengono fatti uscire proprio per dare un “antipasto” di un lavoro più grande.
Speriamo solo che Billie Joe e soci riescano a pescare un coniglio dal cilindro e abbiano un repentino cambio tendenza; perché non è obbligatorio che tornino sui loro passi punk, ma che riescano a fare un pop migliore di quello che abbiamo ascoltato dal singolo. In programma hanno anche vari live nel 2020 tra cui l’11 giugno al Firenze Rocks…speriamo siano pronti per un evento del genere con tanta buona musica nuova
Articolo del
21/01/2020 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/U3cpdkhtGx0
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|