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Ci sono dischi che arrivano piano, senza fare rumore, e poi restano. Viaggio sentimentale, il nuovo lavoro di Filippo Gatti, arriva dopo otto anni dal precedente e porta con sé il passo lento e necessario delle cose davvero attese. È un album che, in realtà, affonda le sue radici nel passato, quando molte di queste canzoni erano rimaste chiuse in un cassetto. Oggi ne riemergono in una forma nuova e luminosa grazie anche alla collaborazione con Riccardo Sinigallia, amico di lunga data, artista affine, e produttore insieme allo stesso Gatti.
Ma riavvolgiamo il nastro di qualche settimana. A fine settembre Filippo Gatti ha annunciato il suo ritorno con l’uscita del mini–album Notturno/Estate, pubblicato con l’etichetta Folkificio di Gian Luca Figus. La presentazione, realizzata in due showcase, un piccolo rito condiviso con chi da tempo segue il percorso dell’artista, ha ufficializzato l’imminente arrivo di un nuovo album e di un concerto. Di li a poco è stato annunciato il concerto del 3 Dicembre ore 21 al Teatro Basilica di Roma (andato sold out in pochissimo tempo tanto da dover aggiungere un set alle 19), e la conseguente data di uscita del disco (solo in vinile, come il mini-album, e in streaming), dal titolo Viaggio sentimentale, fissata per l’8 Dicembre.
“Viaggio sentimentale” è un titolo che descrive perfettamente il mood del disco: un attraversamento intimo, quasi raccolto, fatto di paesaggi interiori più che di scenari sonori complessi. Gatti si muove a proprio agio con un approccio acustico e minimale, lasciando spazio quasi solo alla voce e alla chitarra, accompagnate di volta in volta dal pianoforte, da sintetizzatori e poco altro.
Ne nasce un lavoro essenziale, di quelli che si affidano al respiro delle parole e alla forma più artigianale del cantautorato, lontanissimo dai suoni artificiosi e artificiali che dominano tanta musica leggera contemporanea. Un disco che preferisce la verità alla confezione, la vicinanza al volume, l’ascolto lento alla distrazione. Il cuore dell’album si muove attraverso una tracklist che compone un vero viaggio interiore. Vi troverete Le ragioni personali, brano scritto a quattro mani con Riccardo Sinigallia portato a Sanremo nel 2014, qui ripensato in chiave più melodica; la struggente L’amore quanto vale; 1968 una ballad con uno stile intimo e asciutto, dedicata a Joni Mitchell; è anche il primo singolo estratto con un video uscito solo una settimana fa; Un vuoto d’aria, un’altra piccola poesia; Ho spento la televisione di domenica; Sei; Il tempo necessario, con un motivo che accarezza la bossa nova; e Viaggio sentimentale, brano strumentale perfetto che chiude e sintetizza con delicatezza il senso del disco: un viaggio da cui non si può tornare indietro. Viaggio sentimentale è un album che invita all’ascolto lento, per darci occasione di fermare il tempo e liberare le emozioni. Ed è così che ci apprestiamo ad assistere al concerto di domani sera. Non ci svegliate
Articolo del
03/12/2025 -
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