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El Perro Del Mar
Big Anonymous
2024
City Slang
di
Giancarlo De Chirico
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Nuovo album per El Perro del Mar, pseudonimo dietro al quale si nascondono la genialità e l’arte di Sarah Assbring, artista svedese di grande spessore.
Il disco si intitola “Big Anonymous” ed è il settimo episodio solista di questa compositrice, polistrumentista e “vocalist” molto attenta alle sfumature e ai dettagli. Un’artista non molto conosciuta qui da noi, ma che vi suggerisco di imparare a conoscere. Avrete modo così di apprezzare i risvolti molto profondi che si annidano nella stesura delle singole composizioni. Dieci brani originali che si ritagliano il loro spazio grazie alla loro potenza evocativa in un contesto impregnato di musica elettronica e di un substrato gotico di grande effetto. Il nuovo disco è stato preceduto da singoli come "Between You and Me Nothing” e come “In Silence” e “Kiss Of Death”, tre brani che rappresentano bene l’involucro volutamente gelido e drammatico che avvolge tutte le composizioni del nuovo album.
El Perro del Mar ci offre all’ascolto tutta una serie di “pop ballad” molto intense, improntate all’ elettronica ed esaltate poi dagli interventi vocali della stessa autrice. Mi riferisco a brani come “Suburban Dreams”, come “Cold Drink Pond” e come la stupenda “One More Time”, una “love song” moderna, che sa essere al tempo stesso cadenzata, melodica e straziante. Un lavoro molto originale e sicuramente ben fatto che si avvale negli arrangiamenti del contributo di musicisti come Jacob Haage e Petter Granberg, che hanno collaborato in sala di registrazione con Sarah Assbring. Le liriche sono state tutte scritte dall’autrice, ad eccezione di quelle su “Please Stay” che è una “cover version” di un brano firmato da Bach Bacharach e da Bob Hilliard.
I testi si abbinano perfettamente alla musica delle varie canzoni e donano al disco quell’approccio che risulta al tempo stesso inquieto, oscuro e solenne. Un racconto musicale quanto mai moderno, a tratti funereo, ma comunque accessibile. Un album austero che non ammette momenti di pausa, che ti fa confrontare con il dolore e con la morte senza per questo sentirsi vittime o colpevoli. Musica minimale, scarna ed essenziale, ma che possiede contorni filosofici, politici ed esistenziali.
Disco davvero molto bello, da ascoltare.
Articolo del
17/02/2024 -
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