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Antonella Vitale
Segni Invisibili
2020
Filibusta Records
di
Riccardo Rossi
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Uscito lo scorso 6 novembre 2020, per Filibusta Records, il nuovo disco di Antonella Vitale intitolato “Segni Invisibili” è uno di quei dischi che, come di sovente accade, entra a far parte dei miei ascolti troppo tardi rispetto alla sua effettiva data d’uscita.
Arrivato come consiglio d’ascolto dall’ufficio stampa di Filibusta da parte del buon Carlo Cammarella, il disco si è rivelato un coinvolgente viaggio attraverso un orizzonte sonoro in continuo mutamento. Declinando il loro cuore musicale attraverso una forte vena cantautoriale, le 8 tracce dell’album (tra cui figurano 2 cover di brani oramai divenuti parte del bagaglio classico della canzone italiana come “Tu non mi basti mai” di Lucio Dalla e “Per me è importante” dei Tiromancino) si lasciano assaporare e disvelare nella loro splendente essenza gradualmente, ascolto dopo ascolto.
Ad accompagnare Antonella in questo multiforme percorso sonoro troviamo Danielle Di Majo al sax Soprano/alto sax/flute, Gianluca Massetti, al pianoforte e tastiere, Andrea Colella al contrabbasso, Francesco De Rubeis alla batteria e percussioni. La bellezza di questi brani è tutta nel dialogo continuo tra la bella voce della Vitale ed i frammenti di genere che fanno capolino in ciascuna canzone, rendendo ogni tassello della tracklist un piccolo ed autosufficiente ecosistema musicale.
In questo senso il secondo brano “In Superficie” è un chiaro esempio di questa contaminazione di atmosfere, un caleidoscopio d’emozioni in cui la canzone d’autore si sposa con l’elettronica ed un pizzico di jazz. Davvero magnifica. Ma come accennato questa è solo la superficie delle meraviglie che si celano al di sotto della superficie di questo disco raffinato che va ascoltato dall’inizio alla fine per assaporarne pienamente la bellezza.
“Amara” è un altro dei brani che mi hanno rapito fin da subito, con i fiati a danzare insieme al piano ed al contrabbasso, e sullo sfondo percussioni leggere, come delicata pioggia d’estate ad incorniciare insieme alle parole della Vitale questa istantanea sonora malinconica e struggente. Anche i due omaggi a Dalla e Tiromancino riescono a rendersi unici attraverso una rilettura che trasforma i brani originali con la stessa poetica che muove il corpo musicale di “Segni Invisibili” .
E se un esploratore sporadico dei lidi cantautoriali italiani come me ha vissuto intensamente e con passione questo album, fidatevi, che la luce qui contenuta è davvero brillante.
“I segni invisibili sono soffi di vento, i riflessi dell’acqua, sono ombra e luce, un profumo, il suono del silenzio, l’eco di una voce lontana. I segni invisibili sono piccole tracce che inseguo alla ricerca di una risposta ostinata, su cui mi aggrappo quando sento che sto per cadere. Posso afferrarli attraverso i sensi, posso immaginarli perché la loro forza nascosta è cosi immensa da riuscire a trasportarmi via in mondi lontani, fino ad amplificare al massimo le mie percezioni. Io ho bisogno del mio mondo invisibile perché rende visibile la parte più nascosta di me, di cui ancora non so nulla ma che mi diverto ad esplorare soprattutto attraverso la musica…. e tolgo la maschera (Eschilo)” - Antonella Vitale
Articolo del
03/02/2021 -
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