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Populous
W
2020
La Tempesta International / Wonderwheel Recordings
di
Giancarlo De Chirico
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Nuovo album per Populous,“nickname” di Andrea Mangia, noto musicista e “producer” salentino molto noto a livello internazionale per aver pubblicato diversi dischi con la Morr Music, etichetta berlinese di grande prestigio, specializzata in musica elettronica e “beat making”.
Populous è anche il nome più richiesto come “sound designer” nelle sfilate di moda e ha fin qui lavorato per Vivienne Westwood, Wired, Kit Hung, Isabel Marant e Giuseppe Marco Albano. Musicista trasversale, capace di esplorare e di ripercorrere con facilità generi musicali diversi, Populous è sempre stato aperto a tante suggestioni nuove e questo “W” lo dimostra pienamente. Il nuovo album infatti mescola abilmente i “beat” della musica elettronica con ingredienti tipici della “world music” - sia africana che orientale - e risulta davvero ricco di soluzioni nuove ed intriganti. La “W” del titolo sta per Woman, un tributo all’essere donna e insieme alle numerose “vocalist” invitate come “special guest” ad interpretare i singoli brani del disco.
Fra tutte ci piace segnalare Myss Keta , che compare sulla biografica “House Of Keta”, scritta insieme allo stesso Mangia e al coreografo Gorgeous Kenjii Gucci, un vero esperto della scena “ballroom” internazionale, che è anche la seconda voce del pezzo. Il brano - a cui hanno collaborato anche Stefano Riva, Simone Rovellini e Dario Pigato - rappresenta bene lo spirito stravagante e bizzarro di un album proiettato verso il futuro, corredato da una ritmica ipnotica, molto rumorosa e a tratti selvaggia. Molto belli anche quei brani che musicalmente guardano al Sud America e ci riferiamo a “Soy Lo Que Soy”, con la partecipazione del duo elettronico dei Sotomayor, e a “Flores No Mar”, che vede la partecipazione di Emmanuelle, che canta su una base ritmica altamente percussiva e incalzante.
Canzoni come “Banda”, un pezzo solo strumentale, e “Petalo” sono improntate ad una “cumbia” rivisitata in chiave elettronica, mentre meritano una segnalazione particolare la suggestiva “Desierto” e “Roma”, il pezzo solo strumentale che chiude un album molto interessante, raffinato e al tempo stesso prorompente. Da ascoltare .
Articolo del
16/09/2020 -
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