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Hank Von Hell
Dead
2020
Columbia / Sony Music Entertainment
di
Giuseppe Celano
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Secondo album da solista per Hank Von Hell, uno fra i più importanti e leggendari cantanti della scena norvegese.
Il fondatore dei Turbonegro, dopo un estenuante tour europeo, ha trovato le energie e la creatività per registrare un album con un sound ampliato, potente ma altrettanto melodico.
Una delle particolarità di Dead è la presenza della voce narrante di Frankie Loyal (della serie Mayans MC) sulle tracce 1, 8 e 13.
Lontano dal precedente Egomania (2018), totalmente epurato dal death punk (quasi assente anche nell’ultimo Turbonegro) il nuovo lavoro vira verso una rotta molto più A.O.R, le cui radici sono saldamente ancorate negli eighties.
Cosa aspettarsi dunque? Assoli a cascata, atmosfere epiche e riff stoppati che richiamano le ribattute tanto amate dagli Iron Maiden (Dead). Hell sfrutta inchiodate secche e ripartenze brucianti, si va dalla ritmica danzereccia di “Danger Danger!”, accentuata ancor più nell’apertura ritmica di “Disco” che richiama il beat di Billy Jean, fino alle ampie aperture melodiche rintracciabili in “Blackened Eyes”.
Il colpo da maestro arriva a quota 12 della scaletta con la traccia “13 in 1”, in bilico fra armonia e sezioni caustiche, epica nel suo incedere maestoso.
Chiude “Requiem for an Emperor” che, per l’utilizzo delle chitarre avvolte dal delay, ricorda “Neon Nights” dei Black Sabbath, un sigillo esemplare per un ottimo ritorno
Articolo del
15/06/2020 -
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