Forse non sono molti quelli che ancora li ricordano, ma i Missing Persons, Los Angeles, U.S.A. sono stati davvero un gran bel gruppo che nel 1982 esordì con un album straordinario intitolato Spring Session M. Facevano parte della band dei signori musicisti, tutti del giro di Frank Zappa, a cominciare dal chitarrista Warren Cuccurullo fino al bassista Patrick O’Hearn, al tastierista Chuck Wild e infine al batterista Terry Bozzio.
Il gruppo mescolava sapientemente new wave e rock elettronico ed aveva come vocalist l’esuberante Dale Bozzio, moglie di Terry. Il tempo è passato inesorabile su quella stagione, la band si è sciolta, ma Dale - anche se è rimasta da sola - non si è mai arresa. Questo Dreaming è la prova concreta del suo nuovo tentativo di far rivivere quel progetto. Ha conservato il nome della band, Missing Persons, si è fatta aiutare in sala di incisione da Adam Hamilton, presente nell’album sia come multistrumentista che come produttore, ed è tornata alla carica, con sfrontatezza e la solita energia.
L’album si compone di dodici canzoni, ma soltanto “Lipstick”, “Dreaming” e “This Time” sono pezzi originali, scritti dalla Bozzio e da Hamilton. Gli altri brani sono delle cover , che rivestono però una notevole importanza nella storia della musica degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta. Ci riferiamo a “California Dreaming” dei Mamas & Papas, per esempio, a “We Gotta Get Out Of This Place” degli Animals, a “Playing With Fire” dei Rolling Stones, oppure a “Just What I Needed” dei Cars, a “Love Will Tear Us Apart” dei Joy Division, a “This Is The Day” dei The The, a “Images Of Heaven” di Peter Godwin, a “In The Rain” dei Dramatics e ancora allo straordinario recupero e successiva rielaborazione di “Incense And Peppermints”, degli Strawberry Alarm Clock, gloriosa band degli anni Sessanta.
Le tastiere e le percussioni sono sempre in evidenza, il suono è massiccio, corposo ed elettrizzante, ma si tratta di un approccio all’elettronica molto moderno, energetico e refrigerante. Un disco che non vi farà restare seduti su una sedia ad ascoltare, ma che induce tutti ad una “dance” sfrenata e corroborante. Da ascoltare.
Articolo del
27/03/2020 -
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