Lui è un talentuoso polistrumentista di Johannesburg, Sud Africa, cresciuto però a Doncaster, in Inghilterra. Si chiama Doya Beardmore, ma vuole entrare a far parte della nuova scena indie inglese con il nome di Skinny Pelembe.
Il disco che andiamo a presentare si intitola Dreaming Is Dead Now ed è un condensato di musica psichedelica, con un substrato dub, con elementi funky, rhythm & blues, folk , ambient e shoegaze. Il tutto viene messo insieme con un incedere progressivo volutamente lento, a tratti molto sofisticato e con un richiamo continuo a beat percussivi che diventa talvolta ossessivo.
Skinny Pelembe è di certo un artista interessante, decisamente eclettico, capace di scrivere anche belle canzoni, come la slow ballad intitolata “Without A Doubtful Shadow”, ma dobbiamo confessarvi che il disco non è di facile impatto. Bisogna entrarci dentro, sollevare lo strato denso e fumoso fatto di pulsioni incessanti , di voci straniate e suoni campionati , di “feedback” e incursioni “noise”, per cogliere poi quei momenti melodici che pure ci sono, come “Gonna Buy A Car Today”, ad esempio.
Molto interessanti, ed anche amari, i testi delle canzoni, veri e propri brani di denuncia come “No Blacks, No Dogs and Irish”, “Blood Relations” e “Dreaming Is Dead Now”, un piccolo capolavoro dub. Molto bella, ma anche decisamente inquietante, una composizione come “My Love Is Burning Down”, che si avvale di un’atmosfera “noir” che è diametralmente all’opposto della delicata “I’ll Be On Your Mind”, anch’essa però con uno sfondo molto dolente.
L’album è stato prodotto da Malcom Catto degli Heliocentrics e si rivela come un disco complesso, ma anche molto intrigante, con aspetti cosmici e cori ancestrali (ascoltate “ Laxmi Flying”) da non sottovalutare
Articolo del
10/02/2020 -
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