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Lana Del Rey
Norman Fuckin’ Rockwell
2019
Polydor / Interscope Records
di
Giancarlo De Chirico
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Nuova uscita discografica per Lana Del Rey che - in occasione suo quinto album - ha deciso di fare qualcosa di importante. Non il solito disco di canzoni, ma un concept album interamente dedicato alla figura di Norman Rockwell, famoso pittore e illustratore che descrisse perfettamente l’America della fine degli anni Sessanta e dei primi Settanta.
Rockwell era un attento osservatore degli usi e costumi dei suoi concittadini e attraverso le sue famose copertine pubblicate sul Saturday Evening Post raccolse in immagini quello che era il declino del “Sogno Americano”. Ecco, l’impronta musicale che Lana ha voluto dare al disco riflette quel senso di decadenza e di inadeguatezza che si respirava a Los Angeles e in California in quegli anni. Non a caso vengono riproposte (solo nei titoli però) canzoni storiche come “Cinnamon Girl” di Neil Young e “California” di Joni Mitchell. Una cover importante invece è quella di “Summertime” di George Gershwin che diventa però “Doin’Time”, con arrangiamenti molto sofisticati e moderni.
Si tratta di un disco molto raffinato e complesso, ricco di sfaccettature diverse, un album che va oltre la definizione di musica pop. Sono presenti elementi che vanno dal rock psichedelico al trip hop, dalle partiture di pianoforte di stampo classico a citazioni di musica folk. La sensualità e la tristezza della voce di Lana Del Rey emergono forte su brani come la bellissima “Love Song” e l’incantevole “How To Disappear”, interpretazioni che consacrano definitivamente il suo valore come interprete. L’album è stato prodotto da Jack Antonoff che ha voluto anche donare alcune delle sue composizioni alla voce di Lana, inizialmente sorpresa di poter contare su un materiale talmente solenne, su una musicalità a tratti superba.
Ebbene, dopo aver ascoltato l’intero album, possiamo ben dire che Lana Del Rey ha superato la prova con grande entusiasmo e disinvoltura. Da segnalare inoltre il contributo alla riuscita del disco di canzoni come “Mariners Apartment Complex”, “The Next Best American Record” e “Hope Is a Dangerous Thing for a Woman Like Me to Have - but I Have It”, il brano conclusivo dell’album, una ballata per pianoforte e voce che sintetizza l’intero tema dell’album, che Lana affronta come una sorta di commiato finale ad un mondo che abbiamo conosciuto ed amato, che esegue con una intensità ed una partecipazione tali da far commuovere chi ascolta.
Album sbalorditivo, anche per chi scrive, che non pensava di raccontare di una maturazione, di una crescita, così evidenti. La copertina del disco ritrae Lana Del Rey con Duke Nicholson, nipote dell'attore Jack Nicholson, su una barca a vela ormeggiata in California, quasi a voler riprodurre le immagine di un tempo, quelle che furono tanto care a Norman Fuckin’ Rockwell
Articolo del
05/12/2019 -
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