Maroccolo è musicista, compositore e produttore nato in Toscana nel 1960, passa l'infanzia in Sardegna e nei primi anni Ottanta si stabilisce a Firenze. Studia contrabbasso, musica elettronica e fonologia al Conservatorio e fonda i Litfiba con Piero Pelù, Ghigo Renzulli, Antonio Aiazzi e Ringo De Palma. Nel 1990, produce Epica, Etica, Etnica, Pathos, l'ultimo album dei CCCP. Con Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Giorgio Canali, Francesco Magnelli, fonda il Consorzio Suonatori Indipendenti (C.S.I.) la cui evoluzione artistica dà vita ai PGR. Nel 2004, pubblica l'album solista “A.C.A.U. – La nostra meraviglia”, con Claudio Rocchi compone e produce “vdb23”, l'album (uscito poi in triplo vinile) genera il tour “Nulla è andato perso”.
Alone Vol. I. non sembra neanche un disco classico (ammesso che questo possa significare qualcosa di preciso), ma una serie di take a cascata, sfuggenti e ossessive, indipendenti l’una dall’altra ma tenute insieme da un collante che avvolge tutto il progetto. L’atmosfera tradisce un mood riflessivo e martellante, sempre presente, l’opener “Cuspide” infatti apre le danze attraverso un noise quasi sinfonico. Questo nuovo album celebra l’infinito e suona all’infinito con 50 minuti suddivisi, in sei tracce, di cui 17 occupati dalla percussiva Tundra, una pièce de résistance travolgente e tribale a ideata e partorita da IOSONOUNCANE.
È un progetto a (s)cadenza semestrale perché Alone Vol. I esce il 17 dicembre e il 17 giugno sarà la data del suo successore, un nuovo episodio con altri ospiti. In questo primo passo invece, fra gli outsider, incontrerete Edda e le note di Enrico Farnedi (tromba) sulla voce di Luca Swanz Andriolo (Dead Cat in A Bag).
Un disco davvero sfuggente, impalpabile a volte, ma non per questo privo di sostanza e, quello che conta di più, d'idee fortunatamente malsane e pertanto fastidiose. Davvero micidiale la traccia “Altrove”, d’ispirazione induista su un mantra psichedelico con la voce unica di Rampoldi e accarezzato da sitar e esraj suonati da Beppe Brotto. C’è ancora tempo per l’arrivo della grave voce di Luca Swanz Andriolo in “Sincaro”, la seconda traccia cantata dell’intero disco. Chiude, si fa per dire, “Alone To Be Continued”, epilogo e prologo di ciò che sarà fra pochi mesi. Un trait d’union di due minuti che riassume tutto ripassando con cura e dovizia quel collante di cui vi avevamo accennato sopra.
In un'ipotetica caccia a ladro, Alone Vol. I è difficile da rintracciare e seguire perchè sceglie percorsi diversi annullando la linearità del tempo e ampliando il concepimento della musica stessa creando feritoie elettroniche e fratture imponenti che trascinano prepotentemente l’ascoltatore nel mondo di Maroccolo
Articolo del
12/01/2019 -
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