Kruder & Dorfmeister Live @ REF, Auditorium Parco della Musica, Ennio Morricone, Roma - 16/11/2025 di Giancarlo De Chirico

La serata di chiusura della quarantesima edizione del Romaeuropa Festival è stata affidata a Kruder & Dorfmeister che sono ormai da tempo protagonisti assoluti della scena elettronica mondiale.

I due musicisti viennesi sono scesi a Roma per celebrare i loro trent’anni di carriera e l’eredità sonora di “The K&D Sessions”, l’album pubblicato nel lontano 1998, il disco che li ha resi famosi e che è diventato ormai una pietra miliare della musica elettronica. Peter Kruder e Richard Dorfmeister, entrambi produttori ed ingegneri del suono, hanno accettato la sfida di quanti ritenevano impossibile riproporre dal vivo un album così complesso e hanno chiamato il pubblico italiano ad essere testimoni di un esperimento del genere, davvero curioso e stimolante. Erano in molti infatti i fan del gruppo che hanno pensato bene di riempire la Sala Santa Cecilia in ogni ordine di posto, pronti a gustare lo show.

Kruder & Dorfmeister erano supportati in scena da una serie di validi “session men” (un batterista, un percussionista, un bassista, un chitarrista e un tastierista) che hanno dato un nuovo impulso alle “cover” di prestigio inserite sull’album. Un bel concerto, raffinato e coinvolgente, un “set” propulsivo, ma anche morbido ed elegante, per una musicalità centrata sull’elettronica che però ha saputo spingersi ben oltre le anguste strutture armoniche della techno. L’idea portante è stata quella di un interminabile “groove” al cui interno riuscivano a convivere neo-soul, jazz, rock, hip-hop, minimalismo e musica pop. Una chiave musicale moderna, un “mix” straordinario, che superava con eleganza generi e categorie musicali per perdersi in un flusso voluttuoso e inarrestabile.

Questo piccolo miracolo è avvenuto grazie alla sensibilità e al talento di due musicisti di ampie vedute e intelligenti, che sanno far dialogare fra loro temi classici e sperimentazioni, musica minimale e “dance” contemporanea, senza che la precisione nella scansione ritmica vada a scalfire l’impianto emotivo. Dopo quasi due ore di concerto la sala intera vibrava di sensazioni giuste e il pubblico si lasciava andare con naturalezza ad una danza molto “cool” e assolutamente appagante.

SETLIST

Boogie Woogie
Heroes (Roni Size / Reprazent cover)
Where Shall I Turn? (Sin cover)
Gotta Jazz (Count Basic cover)
Trans Fatty Acid (Lamb)
Sofa Rockers (Sofa Surfers cover)
Rollin' on Chrome (Aphrodelics cover)
Going Under (Rockers Hi‐Fi cover)
Jazz Master (Alex Reece cover)
Million Town (Strange Cargo cover)
Gone (David Holmes cover)
Bug Powder Dust (Bomb the Bass cover)
Donaueschingen (Trüby Trio cover)
Useless (Depeche Mode cover)
Speechless (Count Basic cover)


Articolo del  18/11/2025 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati