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“Per me questo concerto significa innanzitutto passione”. Inizia così il concerto - di livello altissimo - Diego Basso plays Queen, in scena il 5 novembre al Teatro Ariston di Sanremo. Il direttore d’orchestra, prima di dare il via alla musica, ha raccontato dell’incontro con Marc Martel, noto per aver prestato la voce nelle parti cantate nel film biopicBohemian Rhapsody.
“Ho incontrato anche una cantante inglese straordinaria, Kerry Ellis. E poi un giorno chi mi capita davanti? Il grande Brian May (celebre fondatore dei Queen) e inizio a parlargli del mio progetto. Sono stati 3 mesi in cui mi ha raccontato quanto gli piacesse l’orchestra sinfonica e che secondo lui la chitarra è un’estensione del violino”.
Dopo il racconto, il concerto si è aperto con una lunga ouverture strumentale, un medley sinfonico dei maggiori successi della band, in cui è spiccato tutto il talento delle sezioni dell’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana.
Poi, è salito sul palco il protagonista vocale maschile della serata, con una voce davvero straordinaria, Manolo Soldera. Chiudendo gli occhi sembrava davvero che si fosse materializzato all’Ariston Freddie Mercury (ricordiamo che il frontman dei Queen si esibì davvero al Festival nel 1984, performance famosa per la polemica sul playback).
Soldera ha dimostrato precisione, potenza, intonazione e una grande verve da showman, scendendo più volte in platea e coinvolgendo gli spettatori in selfie, battiti di mani a tempo e nella romantica accensione delle torce sulla mitica “We are the Champions”.
Poi è arrivato il momento del super ospite della serata: Stef Burns, l’ipnotizzatore di chitarre, in grado di modellare il suono con una tecnica davvero unica. Le sue Fender e Gibson vengono accarezzate con amore e questo arriva al pubblico. Non a caso, nel suo curriculum figura, tra le altre, la storica collaborazione e amicizia con Vasco Rossi.
Stef ha dato prova di un tocco da maestro, sia nell’accompagnamento ai brani che nell’emozionante assolo-sorpresa di “Somewhere over the Rainbow”.
Altro plauso alla protagonista femminile del concerto, il soprano Claudia Sasso, dotata di una potenza e precisione davvero da pelle d’oca, subilimata soprattutto nel brano “Barcelona” che cantarono insieme Freddie e Montserrat Caballé. Al loro duetto è seguìta la standing ovation dell’Ariston.
In scaletta non mancavano i successi planetari come “We Will Rock You”, “Somebody To Love", “Radio Ga Ga”, “Crazy Little Thing Called Love”, “A Kind of Magic”, “I Want To Break Free”, “Who Wants to Live Forever”, “Love of my Life” e la complessa “Bohemian Rhapsody”, resa alla perfezione dalla Sinfonica.
Per i cultori della band il repertorio ha previsto anche brani non sempre rappresentati come “Innuendo”, “No-One But You (Only the Good Die Young)” (scritta da Brian May), “Seven Seas of Rhye", “The Miracle”. Molto bella anche l’idea di Diego Basso, che ha mescolato garbo ed energia nella sua direzione d’orchestra, di trasformare i coristi in protagonisti assegnando a ognuno un brano da solista. Davvero bravi i cantanti dell’Art Voice Academy, capaci di creare perfette armonie
Articolo del
08/11/2025 -
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