Dopo la morte di Jimmy Fernandez, bassista dei God Machine, Proper-Sheppard dimezza elettricità e amperaggio della band madre dando vita a una nuova creatura, molto più intima perchè avvolta da una veste acustica, i Sophia.
Stasera lo troviamo a Spazio Diamante, teatro romano adibito anche a sala concerti, in apertura e insieme ai Giardini di Mirò. A Robin piace parlare, raccontare storie prima di eseguire i suoi brani e, anche stasera, si (ri)gioca la stessa battuta di qualche anno fa al Circolo degli Artisti: “State tranquilli sono felice ma non abbastanza da non scrivere canzoni tristi” . Il singer, e chitarrista, non ha perso un'unghia del suo smalto e, attraverso voce e chitarra acustica, impegna la prima tranche del live set con So Slow, There Are No Goodbyes e Baby, Hold On dedicata al figlio.
Dopo mezzora è la volta dei Giardini di Mirò. Guadagnano il palco intorno alle 22.00 sfoggiando una serie di take che vanno da Different Times a Pet Life Saver, passando per Rome e Landfall e scivolare poi su A New Start. Con una formazione a sei, che prevede due chitarre, basso, batteria, tastiere e fiati, i nostri costruiscono lentamente un muro di suono che trova la sua naturale via di fuga in esplosioni post rock composte da varie strati che, lentamente, si vanno a sommare conducendo verso il finale esplosivo.
Alle 23.10, dopo la chiusura del loro set, Robin li raggiunge sul palco per qualche bis. Per un attimo ci auguriamo che si ripeschi qualcosa dei God Machine, come un inaspettato regalo di Natale (è impossibile, ne siamo certi), ma i sette virano verso una tempesta elettrica già sentita (ma che non sazia mai) molto simile a quella dei due live di qualche anno fa. Sheppard è piegato sul microfono e poi impegnato a imporre tempo e accenti negli ostinati finali di The River Song, citando Kashmir dei Led Zeppelin.
La musica dei G.D.M sembra una colonna sonora perfetta per quelle atmosfere sofferenti, ovattate dall’ottundimento del dolore, sempre presenti nella vita e di conseguenza nella musica del chitarrista californiano. Per questo è doveroso, necessario e vitale, presenziare a ogni sua chiamata, anche se ogni volta il cuore si stringe in una morsa fatale.
Se è vero che non esistono addii ma solo arrivederci, allora significa che ci rincontreremo presto Robin.
Articolo del
06/12/2019 -
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