Venticinque anni, 12 album all'attivo, e non sentirli; perché gli Archive di ieri, così come quelli di oggi, sono gli stessi portatori di sonorità eclettiche e ipnotiche di sempre...e lo sono ancora di più sul palco dove sanno sapientemente trascendere i suoni stessi.
L'ideale “tavolozza” dell'Auditorium Parco Della Musica di Roma viene così modellata sulle loro ritmiche multiformi, che solo in parte lambiscono il territorio del trip hop e del prog al quale vengono da sempre associati, su dipinti di destrutturazioni compositive contornate da quadri visivi e laser caleidoscopici che edificano eleganti giochi di luci e ombre.
A prendere forma sul palco è in primis la poesia dei testi della band, mai scontati e in grado di scavare le parole fino al midollo per restituire live un universo, il loro, tanto carnalmente reale quanto spiritualmente evanescente. C'è poi il mondo dei suoni, quello dai mille volti, quello che ti culla e ti schiaffeggia in poche battute e che dal vivo acquisisce ancora più forza sonora ed emotiva.
C'è la band in tutto il suo splendore, con Darius Keeler, maestro di cerimonie e aizzatore di pubblico, e con l'accuratezza armonica di Danny Griffits, posti ai lati del palco uno di fronte all'altro, tra tastiere e sintetizzatori. Ci sono le voci che si fondono in maniera suggestiva tra loro: quella cristallina di Maria Q, quella eterea di Pollard Berrier, quella camaleontica di Dave Pen, che sul palco si dimena come un serpente in continua mutazione.
Ci sono infine le canzoni che ripercorrono tutta la carriera della band da "You Make Me Feel", "Fuck U a Bullets", passando per i territori cinematici di "Baptism" e le lande della più recente "Erase", con una conclusione di tutto rispetto che nell'encore restituisce al pubblico la potenza di "Dangervist" e la bellezza delicata e senza tempo di "Again".
Reflecting on what's been Though past will be future When again yesterday to be made... recitava "All Time", pezzo contenuto in Londinium, anno di grazia 1996. Un verso che, a nostro avviso, racchiude perfettamente la storia musicale degli Archive...riflettendo il passato, che ritorna oggi intenso e meraviglioso sui palchi di mezza Europa, in attesa di un futuro ancora più adamantino che mai.
Setlist You Make Me Feel Fuck U Pills Bullets Kings Of Speed Wiped Out Pulse System Baptism The Hell Scared Out Of Me Remains Of Nothing Erase Finding It So Hard Collapse/Collide Controlling Crowds
Encore: Dangervist Again
Articolo del
04/12/2019 -
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