Non è molto conosciuta qui da noi, ma suona regolarmente nella tour band di Pat Metheny e collabora con Greg Ward, Matt Mitchell e Ches Smith, nomi piuttosto noti nell’ambito del jazz contemporaneo. Inoltre si sta imponendo all’attenzione di tutti per il suo talento sia come contrabbassista che come compositrice.
Stiamo parlando della musicista di origini malesi, ma australiana di adozione, Linda May Han Oh che presenta dal vivo brani tratti da “Aventurine”, il suo ultimo album, un disco aperto verso il nuovo , verso la musica di avanguardia, ma che conserva intatto il fascino esercitato da un solido possesso delle nozioni classiche di base. Linda Ho si presenta sul palco della Sala Petrassi con un quartetto molto valido composto da Fabian Almazan, pianoforte e tastiere, Will Vinson, sassofono, Matthew Stevens, chitarra elettrica e Eric Doob, batteria.
L’impatto iniziale e ricco di ritmo e di vibrazioni positive, all’insegna di un jazz solo strumentale, ma ricco di variazioni tematiche. Molti suoi brani, come “Speech Impediment” che ha eseguito questa sera, sono legati al superamento delle difficoltà della vita attraverso la capacità di mettersi nella condizione di ascoltare l’altro. Una sorta di condivisione empatica, come nella storia di questa composizione, che narra di quanto sia difficile per un balbuziente dichiararsi alla donna che di cui è innamorato.
Siamo in presenza di sonorità urbane, frenetiche quanto basta, ma anche capaci di ripiegarsi su se stesse, alla ricerca di lontani incanti melodici. A volte, come su “Lucid Lullaby”, Linda Ho accompagna con la voce le armonie disegnate dal suo contrabbasso e non disdegna il ricorso a sonorità etniche interne ad un jazz di avanguardia piuttosto rigoroso, ma che si concede ad un moderato lirismo.
Da anni ormai Linda Ho vive e lavora a New York , luogo dove ha concepito “Aventurine”, un disco che sintetizza l’evoluzione finale di oltre tredici anni di musica.
L’avventurina è una pietra dai riflessi verdi, un tipo di quarzo molto scintillante, un minerale che simbolizza creatività, nuove opportunità e la ricerca di una evoluzione. Al momento di eseguire tutti brani del suo ultimo album, sono entrate in scena le Artemisia, un quartetto d’archi tutto al femminile, composto da Vanessa Cremachi, al violino, Plamena Krumova, al violino, Roberta Palmigiani, alla viola e da Giovanna Famulari, al violoncello. Da quel momento in poi la propensione lirica del live act di Linda Ho è notevolmente aumentata e le soluzioni musicali adottate hanno morbidamente coinvolto l’intero pubblico presente in sala
Articolo del
07/11/2019 -
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