Una sera calmissima quella di ieri sera all’Auditorium, afosa, ma non troppo. Le due band ospiti del Roma Summer Festival (musicalmente parlando) sono molto differenti, ma hanno in comune la città di provenienza: Glasgow. Un vero e proprio tuffo nel post rock e nell’indie scozzese, dunque, quello che hanno fatto gli spettatori della Cavea, giovani e meno giovani, esperti o semplicemente curiosi.
Le polemiche non sono state poche: chi ha avuto la brillante idea di mettere insieme due band che non c’entrano nulla l’una con l’altra? La domanda è sorta spontanea tra gli appassionati, ma si può dire che entrambi i gruppi hanno regalato due show pazzeschi, sebbene tanto diversi.
I Mogwai hanno fatto il loro ingresso alla chetichella, quando ancora la notte non era ancora calata e hanno proposto una setlist degna di nota, intrisa di brani dell’ultimo album Every Country’s Sun, uscito nel settembre 2017 e già presentato all’Atlantico Live di Roma lo scorso 28 ottobre.
L’esibizione è cominciata con New Paths to Helicon Part1 (contenuta in Ten Rapid - Collected Recordings 1996–1997) ed è proseguita con Coolverine, Party in the Dark e una magistrale Old Poisons. Lentamente è sceso il buio e la band di Stuart Braithwaite si è scaldata parecchio, proponendoci un’altra chicca del passato Hunted by a Freak (da Happy Songs for Happy People).
Come accade sempre alle band d’apertura, purtroppo, Stuart&Co. hanno dovuto concludere la serata dopo solo un’oretta, ma lo hanno fatto con una vera e propria “canzone con bomba annessa”: Mogwai Fears Satan.
Pausa, sorrisi, chiacchiere tra amici, birre: tutto pronto per l’arrivo dei Franz Ferdinand. L’attesa è durata pochissimo, perché dopo poco Alex Kapranos e soci, in forma smagliante, sono saliti sul palco per offrire agli spettatori un’esibizione energica e grintosa.
Ebbene si, devo ammettere che ero andata al concerto appositamente per vedere i Mogwai, ma non posso non ammettere che la qualità della musica e dello show dei Franz Ferdinand è stata impeccabile. Lo spettacolo di ieri è una delle tante dimostrazioni che, nonostante l’abbandono del chitarrista e co-fondatore Nick McCarthy, Kapranos, Hardy e Thomson hanno saputo trovare degni eredi.
Tutti i pezzi sono stati eseguiti con maestria, semplicità e “saltelli annessi” (che non guastano mai). The Dark of the Matinée, Lazy Boy e Take Me Out sono arrivate come un fiume in piena, travolgendo il pubblico in festa. La serata è terminata in gloria con Michael, Feel the Love Go e This Fire
Franz Ferdinand - Scaletta 1. Glimpse of Love 2. No You Girls 3. The Dark of the Matinée 4. Paper Cages 5. Lois Lane 6. Walk Away 7. Do You Want To 8. Lazy Boy 9. Stand on the Horizon 10. Finally 11. Love Illumination 12. Take Me Out 13. Ulysses Encore 14. Always Ascending 15. Michael 16. Feel the Love Go 17. This Fire
Articolo del
13/07/2018 -
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