BENVENUTO SU EXTRA! MUSIC MAGAZINE - La prima rivista musicale on line, articoli, recensioni, programmazione, musicale, eventi, rock, jazz, musica live
|
|
|
Ken La Fen
La follia visionaria del pop di provincia
di
Domenico Capitani
|
È stato esilarante e denso di attenzione il loro ingresso nella scena di X-Factor tempo fa. Li ritrovo oggi i Ken La Fen dentro questo disco dal titolo “Tuo Padre”, lavoro che ovviamente non poteva fare a meno di sfoggiare la formula della follia. Follia che si mescola all’ironia, alla provocazione, alla volutamente immatura libertà di indossare maschere, parrucche, suoni rock, suoni pop, suoni che a loro modo fanno mostra di una insana psichedelia d’autore. Come a dire: l’allegoria portata all’eccesso tanto in questa provincia dentro cui niente accade, nessuno può dirci nulla. Però su scala nazionale, come dire: forse un po’ di controllo non guasterebbe. Diceva il saggio: la potenza è nulla senza controllo.
Qual è stato il ruolo delle voci multiple nell’arrangiamento di "Tuo Padre”? Le voci hanno sempre avuto un ruolo molto importante nel veicolare le liriche dei nostri brani. In special modo in “Tuo Padre” la varietà di voci riflette il bisogno di gridare e arricchire di energia i concetti, talvolta piu ermetici ma non meno intensi. In che modo il tema dell’incomunicabilità si riflette nelle scelte sonore? Dare una sensazione di incomunicabilità, utilizzando uno strumento di comunicazione potentissimo come quello della musica è sicuramente una sfida. Cerchiamo di accompagnare le liriche su un tappeto di immagini sonore che possano aggiungere forza e incisività ai significati delle liriche. Per completare e arricchire il brano di elementi coerenti o talvolta dissonanti, in base alle sensazioni che vogliamo comunicare. Le immagini "tragicomiche" che emergono dai vostri testi sono frutto di esperienze personali o di un'osservazione collettiva della realtà di provincia? Entrambe le cose per la verità. Il tragicomico e il bizzarro sono modi di leggere la realtà circostante, che nel nostro caso diventa forma che ispira e guida nel processo creativo. E’ l’occhio che ha il potere di vedere la realtà più profonda o superficiale.Qui entra in gioco il ruolo dell'ascoltatore che è in grado di decodificare messaggi su piu livelli L’esagerazione dunque ha un ruolo narrativo o è un espediente? L’esagerazione è piu una caratteristica nostra che diventa espediente narrativo per sottolineare concetti e raccontare in maniera iperbolica e pittoresca, storie personali o storie di altri. Nei vostri testi spesso emergono tematiche profonde come la caducità e la solitudine. Quanto spazio lasciate alla spontaneità nella scrittura rispetto a una pianificazione tematica? La spontaneità e l’improvvisazione sono il fulcro del progetto. il 98% dei brani pubblicati finora è pura improvvisazione, solo dopo aver riascoltato cio’ che viene fuori dal momento embrionale di freestyle, cominciamo a dare una direzione all’arrangiamento, che viene suggerito dall’aria iniziale che il testo e gli accordi evocano. Le radici o il resto del mondo? Madre Teresa nel film di Sorrentino La Grande Bellezza, rivolgendosi al protagonista (Gep Gambardella) dice: “sa perché io mangio sempre radici? Perché le radici sono importanti.” Se dunque le nostre radici sono importanti, esplorare il resto del mondo serve per capire quanto siano importanti anche le radici altrui.
Articolo del
04/02/2025 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|
//www.youtube.com/embed/Urtb9zCTNJ0?si=Hr0ohUEAlQJ3QQie
|
|
|
|
|
|
|
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|