Nel corso del tempo la musica ha sempre scandito il ritmo della nostra vita. In alcune circostanze è stata essa stessa a uscire fuori dai classici canoni, abbracciando temi sociali, arricchendo quelli artistici, dando semplicemente la giusta nota di avvio al cambiamento.
Spesso vi ho raccontato come alcune di queste canzoni siano state scritte in luoghi o circostanze particolari e come queste siano riuscite a entrare nella nostra vita in maniera così personale, intima, quasi come se fosse una seconda pelle. Una di queste racchiude in sè tutto ciò: oggi vi racconto “Almeno tu nell’universo” di Mia Martini. Gli anni 70 furono, per quest’artista, ricchi di canzoni e di successo, perché lei riusciva a congiungere quello che i suoi autori scrivevano, esaltando parole e musica come in un crescendo. Mia Martini riuscì a fare un lavoro che fino a quel momento nessuna artista donna aveva ancora fatto: diede valore alla canzone melodica popolare italiana e come interprete riuscì a calarsi perfettamente nei brani, personalizzandoli, senza mai snaturare il suo stile unico, e portandoli al successo. “Almeno tu nell’ universo” fu uno di questi.
La storia di questa canzone è parte di un racconto che unisce storia, bellezza, talento e mistero e ancora oggi, dopo trent’anni dalla sua uscita, attrae curiosi e storici. Ma procediamo con ordine.
Fu scritta nel 1972 da Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio, che la proposero a Mia ma che lei cestinò, scegliendo un altro grande successo, “Piccolo uomo” che, pensate, fu scritta nella stessa settimana sempre dallo stesso Lauzi con Dario Baldan Bembo. Lauzi, amico e collega di Mia Martini, lasciò la canzone nel cassetto per anni e questa rimase inedita, proprio per il suo volere, fino al 1989: desiderava fortemente che ad interpretarla fosse la sua amica Mimì e dopo anni e anni di tentativi finalmente qualcosa cambiò. Scriveva Cesare Pavese che “Le cose si ottengono quando non si desiderano più. ”
La svolta arrivò nel 1989 quando la casa discografica di Bruno Lauzi, avrebbe voluto affidare “Almeno tu nell’universo” a una giovane cantante dal nome Paola Turci. Alla notizia Bruno Lauzi si recò nella casa di campagna dove Mia Martini da tempo si era ritirata, dopo anni di delusioni e sofferenze legate alla sua vita privata. A tutto ciò si aggiungevano voci di malelingue invidiose e ignoranti che dicevano che lei portasse “jella”. E così anche la sua vita professionale divenne come un “domino”: cominciò a perdere tutto quello che con forza, tenacia e talento aveva costruito, partendo da un piccolo paesino calabrese fino a diventare una delle artiste più apprezzate in Italia e all’estero.
Ma torniamo alla visita di Bruno Lauzi. Dopo i saluti e i convenevoli, Bruno tirò fuori una cassetta: sulla custodia c’era un titolo scritto a mano. La consegnò a Mimì che all’inizio non voleva ascoltarla, anche perché non si sentiva ancora pronta a riprendere in mano la sua vita e carriera. Poi però successe qualcosa: Mimì inserì la cassetta nello stereo e se ne innamorò all’istante. Mia Martini accettò di cantare la canzone e di partecipare alla trentanovesima edizione del Festival di Sanremo. Fu il ritorno sul palcoscenico più importante d’Italia e sia l’esibizione di Mimì che la canzone furono apprezzate da tutti, anche da quelli che con dicerie e cattiverie avevano distrutto una carriera, non solo professionale ma anche umana, di una persona che aveva fatto del suo talento e della sua passione uno stile di vita.
“Almeno tu nell’universo” venne premiata con il riconoscimento della Critica e con un grande apprezzamento da parte del pubblico. Alla fine dell’esibizione alla domanda di un giornalista su quale fosse la sensazione che aveva suscitato interpretandola, Mimì rispose: “Chi la sentirà tra vent’anni avrà qualche brivido in più, perché si ricorderà di una emozione intensa che abbiamo vissuto insieme“ .
A distanza di anni quell’emozione, quelle sensazioni sono vive più che mai e ogni volta che alzeremo gli occhi al cielo scopriremo che: ” Tu, tu che sei diverso almeno tu nell'universo non cambierai dimmi che per sempre sarai sincero e che mi amerai davvero di più, di più, di più”
Articolo del
27/11/2021 -
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