Un progetto che rappresenta un mix tra new wave, punk e rock'n roll, e in cui il sound vintage degli anni '70 si fonde con il rock contemporaneo. Pubblicato il 14 dicembre 2018, il disco d'esordio di Lora & The Stalkers (dal titolo omonimo e registrato presso lo Studio 66) ha tutte queste caratteristiche e si presenta come un anello di congiunzione tra passato e presente.
Un lavoro fresco, dunque, fatto di canzoni originali e dinamiche che parlano di temi attuali e che allo stesso tempo ripropongono stati d'animo del quotidiano "vissuto". A comporre la band ci sono Lora Ferrarotto, Alessandro Meozzi, Alessio Morelli, Simone Temporali e Luca Rea. Lora ed Alessandro ci hanno raccontato come è nata questa avventura tra risate, entusiasmo e tanto lavoro in studio....
Ciao Lora e Alex, benvenuti su Extra Music Magazine. Per rompere il ghiaccio raccontateci in primis come è nata la band e come siete arrivati a registrare un disco in studio… Lora: Io ed Alex, convivendo, abbiamo sempre suonato a casa insieme e a noi si sono aggiunti altri amici con cui condividiamo gusti e approccio alla musica. Il primo singolo del disco "Rock n roll mama" è nato nelle mura domestiche e parla della nostra vita di qualche anno fa. Alex ed io l'abbiamo scritta poi abbiamo registrato un provino da fare sentire agli altri ragazzi, a cui è subito piaciuta quindi siamo partiti a registrarla nel nostro studio (Studio 66) con tutta la band. Questa canzone ha scaturito molta energia e ci ha portato a scrivere nuovi pezzi pensati per gli Stalkers. Alex ha l'etichetta discografica Studio 66 records che produce rock underground romano e con cui è stato prodotto questo disco
Parliamo ora del disco: abbiamo notato tantissime influenze che vanno dal rock alla new wave al punk e anche al pop. Ci volete descrivere questa vostra opera prima? Alex: E' un album del XXI secolo. Abbiamo l'opportunità di ascoltare tanta musica e appassionarci a i vari periodi storici, alle varie produzioni, che sia il post-punk degli anni '70 o le produzioni delle etichette discografiche indipendenti anni '50. Diciamo che la cosa in comune di tutti i generi che ci appassionano è la veracità e la passionalità del rock primordiale, l'urgenza comunicativa...
Visto questo mix di influenze e contaminazioni musicali una domanda d’obbligo: Quali sono i vostri artisti o musicisti di riferimento o che semplicemente amate di più? Lora: Eh, la lista rischia di essere infinita. In riferimento al disco possiamo dire che gli artisti che ci hanno maggiormente influenzato sono: Blondie, Clash, Talking Heads, Ramones, Television, Pretenders, Siouxie and the Banshees, The Velvet Underground, The Smiths, Pixies, Phil Spector, John Lennon, Liam Ghallagher
Generalmente di cosa parlano le vostre canzoni e quali sono i temi principali che vi piace affrontate? Lora: Le canzoni di questo disco hanno sempre a che vedere in qualche modo con il desiderio di liberarsi dai condizionamenti e affermare la propria personalità in una società che sembra tendere a schiacciarla, anche se poi ci si accorge che spesso siamo noi stessi a soffocare questo desiderio e istinto. Nei testi del disco però questo impulso esplode in modo liberatorio
Visto che i testi parlano di stati d’animo e spesso anche del quotidiano volevamo chiedervi perché la scelta di cantare in inglese e non in italiano… Lora: Sono cresciuta in una famiglia che ha vissuto per 7 anni in India dove sono anche cresciute le mie due sorelle maggiori. Quando sono nata io, la famiglia era ormai rientrata in Italia ma in casa si parlava maggiormente l'inglese perché le mie sorelle non capivano quasi per nulla l'italiano. Di conseguenza la prima lingua che ho imparato è stata l'inglese. Successivamente, a scuola, ho imparato l'italiano. Per me quindi l'inglese non è una lingua straniera ma anzi fa parte del mio vissuto quanto l'italiano. Inoltre ho sempre ascoltato maggiormente musica anglosassone e americana, per cui quando scrivo testi su musica rock mi viene istintivo farlo così. Ci piace anche l'idea che le canzoni siano più internazionali e che possa capirle anche una persona non nata e cresciuta in Italia
L’esperienza di studio come è andata. Raccontateci come avete vissuto questa esperienza e se ci sta anche qualche aneddoto in particolare da ricordare Lora: Abbiamo il nostro studio di registrazione, cosa che ha giocato a nostro favore. Alex produce, arrangia e i tempi li decidiamo noi, ci sentiamo a nostro agio, l'atmosfera che si crea è divertente e creativa. Naturalmente ci sono anche momenti di tensione soprattutto quando devo fare le voci... (ride) Alex: Le registrazioni di questo disco le abbiamo vissute come delle uscite tra amici, registrando spesso per ore fino a tarda notte. In particolare "So Fine" è nata improvvisando durante una sessione di registrazione ed è stato tutto molto "gasante". Momenti esilaranti ci sono stati anche durante le registrazioni dei cori. Ci piace farli tutti insieme per avere un suono più armonizzato possibile e anche spontaneo, anche se questo comporta molte risate soprattutto quando canta Alessio (basso) col suo accento romano! Una cosa che ci piace molto è cercare ogni volta un suono differente (prendendo spunto dal grande Sam Phillips). Così una delle cose più divertenti è stato vedere la reazione di Luca quando si è trovato l'ampli coperto da uno scatolone da pacco!
Visto che siete al primo disco, uscito da pochissimo quali sono i vostri obiettivi e soprattutto le vostre aspettative? Lora e Alex: Si, il disco è appena uscito ma ne abbiamo già in cantiere un altro che questa volta stiamo registrando nello studio di Luca Sapio, proprietario della Blind Faith Records con cui sta producendo l'album. Le nostre aspettative sono alte, vogliamo che la nostra musica raggiunga l'estero e ci piacerebbe trovare uno spazio nella evoluzione del rock
Per concludere parliamo degli appuntamenti live: quali saranno i prossimi impegni? Dateci qualche coordinata! Lora: il 22 marzo suoneremo al Fanfulla dove prima del live proietteremo il nostro secondo videoclip. Oltre alle canzoni del disco suoneremo anche degli inediti del prossimo su cui stiamo lavorando
Articolo del
05/02/2019 -
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