E’ uscito il 7 dicembre 2018 Safe&Unsound, il disco d'esordio di March., al secolo Marcello Mereu. Il cantautore uscirà per l'etichetta indipendente belga Cello Label, che proprio come March. ha origini italiane ma ha trovato la sua dimensione ideale a Bruxelles. Questa la nostra chiaccherata.
Da dove parte la tua storia in musica? Parte dall’infanzia. Penso che abbia scritto la prima canzone a 8 anni, ho ancora in testo sia la melodia che il testo, ma meglio che non la canti... Da allora ho sempre cantato e scritto, ma, forse per timidezza, forse perché sono un po’ perfezionista, non ho mai pubblicato niente. Ora mi sento finalmente pronto a farlo; lo so ci ho messo un po’...
Quali sono state le tue influenze principali? Ce ne sono tantissime... Sicuramente tante band degli ottanta e novanta, alcune che continuano a fare ottima musica: Garbage, Depeche Mode, Duran Duran, Everything But The Girl... E poi molti artisti solisti, soprattutto donne: Alanis Morissette, Fiona Apple, Beth Orton,Tori Amos.Fra gli artisti più contemporanei sicuramente Florence and The Machine. Poi, sinceramente, io ascolto davvero di tutto; per me lamusica è un vero piacere, sempre; posso passare dall’ascolto di una sinfonia di Beethoven a un album dei Police, passando per No Doubt. Trovo sempre qualcosa di interessante dappertutto, anche se ovviamente ho i miei preferiti
Vivendo fuori dall’Italia, segui la scena indipendente? Se “sì” come la trovi? Vi sono differenze tra la scena musicale italiana e quella del paese che ti ospita? Grazie ai miei collaboratori e alla Cello Label mi sono molto riavvicinato all’Italia da cui manco da tantissimi anni ormai. Trovo la musica italiana indipendente di grandissima qualità. Anche in Belgio ci sono bravissimi artisti. Senza contare gli artisti italiani trapiantati all’estero che come me producono dall’estero. Siamo davvero in tanti e facciamo generi completamente diversi. Se guardiamo anche solo gli artisti che la Cello ha pubblicato: io, Jurijgami, Giacomo Lariccia; stili molto diversi, ma tanta attenzione alla qualità. Io penso che viaviamo un’epoca molto interessante in cui ogni suo stile ha un suo senso. Gli anni ottanta e novanta che io adoro erano molto coerenti, ma oggi tutto è possibile; tutti i stili possono coesistere e questo offre molta libertà sia agli artisti che agli ascoltatori
“Safe&Unsound” ha proprio un bel sound, con chi hai collaborato per la sua realizzazione? Innanzitutto, grazie infinite, sono contento che aprezziate. Non do per scontato nessun feedback positivo, quindi ve ne sono davvero grato. Devo tutto ai miei produttori Mika Somppi, un ragazzo finlandese trapiantanto anche lui in Belgio con cui ho prodotto diversi brani. Poi, purtroppo Mika è tornato a vivere in Finlandia e a quel punto è subentrato Alessandro Cirone della Cello con cui ho ripreso in mano tutti i brani e che è riuscito a realizzare la mia visione: spaziare fra un genere pop all’altro passando per folk, rock, dance, country ed elettronica e allo stesso tempo rendendo tutto coerente. Alessandro, oltre ad avere un talento enorme come cantante e pianista, è anche un grandissimo produttore. Gli devo davvero (quasi) tutto! Io spero che gli ascoltatori in Italia apprezzino questo lavoro. Le prime recensioni sono state davvero ottime e io spero che quest’album sebbene in inglese possa raggiungere il cuore e la mente di tantissimi italiani. E di tutti gli altri, ovviamente
A quali brani del disco sei più legato? Li vedo tutti come dei figli. Dopo tutto li ho scritti io, ma, anche se mi costa ammetterlo, ce ne sono quattro a cui sono legato in maniera quasi ossessiva: Long Cold Summer, Seventeenth Century, Better Than You e To Be a Man. E poi c’è Hands con cui ho un legame fortissimo per tutto ciò che significa...
Con chi ti piacerebbe collaborare? Il mio sogno sarebbe Jon Brion, produttore storico di Fiona Apple e Aimee Mann e musicista incredibile. In Italia, lo so che è quasi banale, ma vorrei davvero scrivere e cantare un brano in inglese con Elisa. E poi vorrei scrivere per molti altri: Mengoni, Giorgia, Turci, cantanti che apprezzo. Poi fare un duetto con P!nk sarebbe davvero incredibile.
Progetti futuri? Un nuovo disco? Un tour europeo? Sicuramente un EP o forse anche un album intero in italiano (con almeno un brano in sardo). Poi, sempre come album, vorrei fare un album con solo duetti con voci femminili. Ho scritto tantissime canzoni e vorrei pubblicarle presto. Come concerti, assolutamente: il 2019 si prospetta bello carico fra Belgio, Olanda e Italia, ma io spero anche da altre parti; è solo l’inizio...
Spazio ringraziamenti. Ringrazia chi vuoi, noi ovviamente ringraziamo te Sicuramente tutto lo staff della Cello Label e tutti i musicisti e produttori con cui ho lavorato sull’album, nonché l’ufficio stampa Morning Bell con cui collaboro attualmente e tutte le persone che mi hanno sostenuto e che mi hanno aiutato a realizzare questo sogno. Tutta la mia famiglia in Sardegna e tutti i registi e registe con cui ho collaborato sui video. E naturalmente anch’io ringrazio voi per avermi dato questo spazio di espressione
Articolo del
04/01/2019 -
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