Mr Owl, Mr Fox, Mr Bear e Rupert sono i quattro ragazzi di base a Bologna ed innamorati dell’elettropop che hanno messo in piedi il progetto Mr Everett . Il loro EP d’esordio UMANè uscito per Collettivo HMCF il 24 novembre 2017 ed è stato il primo dei due capitoli che compongono l’album UMANIMAL, uscito nella primavera del 2018. Li abbiamo incontrati per un’intervista in cui hanno raccontato a che punto è la loro avventura
Ciao, grazie per il vostro tempo, partiamo da una domanda molto semplice. Chi è Mr Everett? Un’entità collettiva che vuole raccontare le complessità dei rapporti contemporanei tramite un approccio postumano all’arte. Musica, principalmente, ma anche performance, film-making e fumetto convivono nel nostro progetto multimediale
Il vostro genere spesso viene preso sotto gamba da addetti ai lavori e pubblico, la musica “indie” ed i cantautori sembrano avere la meglio sul vostro genere, che ne pensate? Purtroppo in Italia si tende a preferire le mode, sia nell’ambito commerciale che in quello underground (che al momento non sono troppo distanti l’uno dall’altro). In altri paesi trap, indie, musica elettronica e hip hop si contaminano, convivendo e ispirandosi l’un l’altro. Così come crediamo nella commistione delle arti in generale, pensiamo che a livello musicale sia fondamentale conoscere e “rubare” elementi da tutti i generi. In Italia ci sono esempi ben riusciti di contaminazioni elettroniche: Cosmo, Sequoyah Tiger e Myss Keta, solo per citarne alcuni
Quali sono state le tappe fondamentali per la vostra crescita artistica come Mr Everett? Innanzitutto la ricerca della definizione di un suono e di un genere che fossero originali e nuovi; poi, una coerenza stilistica nella comunicazione e nella presentazione del progetto a livello visivo e performativo; la continua ricerca di collaboratori esterni (coreografo, grafico, visual artists) capaci di portare elementi innovativi nel nostro percorso; last but not least, il lavoro sul palco, tra sudore, circuiti e coreografie
Raccontateci un po' l’atmosfera che si vive durante i vostri live? Ci sono molte opportunità oppure la vita da “artista elettronico emergente” risulta esser molto dura? Il nostro live è un’esperienza multimediale e performativa, dove tecnologia, umanità e animalità si incontrano. Il rapporto e l’interazione con il pubblico è fondamentale, trait d’union tra Rupert e Mr Owl (il cantante). Abbiamo sempre ricevuto una buona risposta da parte del pubblico, sia in festival che locali al chiuso, ma allo stesso tempo è difficile rendere per via telematica il nostro spettacolo. Il nostro invito è a venirlo a vedere con i propri occhi
Quali sono i brani che vi piace suonare più dal vivo e quali invece vorreste non suonare più? Tutti! Vogliamo bene alle nostre canzoni, ma sicuramente Dylan Thomas e Netrip ci danno una marcia in più, soprattutto live
Vi sentite mai dire che dovreste andare ad X-Factor? Qual è la vostra risposta? Ci siamo già stati e non ci è piaciuto. È una macchina capitalista che vive di vita propria. Se non sei di gradimento, sei fuori. È stato utile per darci un piccolo push sui social; un mezzo insomma, non un fine
Quali sono i vostri progetti futuri? Un tour (organizzato da Magic Bean Booking, nda) e continuare a ballare, sempre
Spazio ringraziamenti. Ringraziate chi volete! Noi ovviamente ringraziamo voi Vogliamo ringraziare Rosi Braidotti
Articolo del
16/10/2018 -
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