-
|
mui zyu – ‘please be ok’
Il secondo album di Eva Liu, ovvero mui zyu, artista britannica nata ad Hong Kong, Cina, è uno dei più fulgidi esempi di indie-pop alternativo contemporanei influenzato da elettronica e avanguardia, condito da una produzione unica e da un suono avveniristico. L’esordio con “Rotten Bun for an Eggless Century” uscito l'anno scorso è arrivato come un fulmine a ciel sereno per la scena indipendente inglese e americana, con la sua carica vicina alla magia cantautorale e produttiva di Mitski e alle regole dettate dai grandi nomi del nuovo movimento pop alternativo. ”Nothing or something to die for” è un portale per il mondo di mui zyu, per dare un occhio a cosa succede nella dimensione parallela di questa incredibile e giovane artista. L'album di debutto l'ha vista esplorare la sua eredità culturale, mentre si tuffava verso l'interno per trovare accettazione e guarigione, ora, invece di cercare risposte dall’interno, Liu alza la testa per guardare il mondo che la circonda. Mentre tenta di comprendere la complessità e il significato dell'esistenza umana, osserva l'apatia accanto al caos travolgente; i progressi tecnologici legati alla mancanza di legami significativi e le frustrazioni nel sostenere gli standard stabiliti da altri. Il nuovo capitolo della giovane carriera di mui zyu è un passo nell’io più intimo dell'artista capace di costruire trame uniche, incantevoli pattern di produzione, beat dinamici e pura magia con il suo stile chitarristico anticonvenzionale. L’ album è pieno di splendide idee e ballate dal sapore apocalittico perfette per l’incerto presente che stiamo vivendo.
|
|
-
|
JOHN MIRTLE – ‘How Do You Break a Heart?’
Ritornando con il suo primo nuovo materiale in 3 anni, il cantautore John Myrtle, nato a Birmingham e residente a Londra, condivide il nuovo singolo "How Do You Break a Heart?" in vista delle date del tour nel Regno Unito come supporto ai Cut Worms alla fine di questo mese. Sostenendo il suo stile distintivo fatto di melodie accese e trame folk che fanno riferimento al pop degli anni '60 - come si sente nell'album rivoluzionario del 2021 “Myrtle Soup”, in questo nuovo singolo ci rappresenta una sorta di aggiornamento sonoro. Dopo aver registrato tutto il suo materiale da solista su nastro nella sua camera da letto, Myrtle è stato invitato personalmente dall'acclamato produttore ed ex membro dei Foxygen Jonathan Rado (The Lemon Twigs, Weyes Blood, Father John Misty, Matt Maltese) a registrare dopo aver ascoltato la sua musica per il prima volta. Rafforzato anche da un mix di Balász Altsach (Ugly, Legss), il risultato è un piccolo gioiello di 2 minuti di gioia istintiva e nostalgica che rappresenta lo sforzo più compiuto di Myrtle fino ad oggi. Offrendo ulteriori approfondimenti sulla traccia, il cantautore afferma: ”La canzone è stata praticamente concepita in studio. Avevo questi accordi che suonavano come Burt Bacharach o qualcosa del genere e l'abbiamo preso da lì! Dopo aver messo giù tutta la strumentazione, ricordo di aver improvvisato le parole sul posto, cosa che non avevo mai fatto prima, e di aver cercato di trattare la performance della voce come se fossi un attore sul palco - qualcuno che grida aiuto. "
|
|
-
|
CLAIRO – ‘Sexi To Someone’
A tre anni dal suo ultimo disco, la stella dell'indie-pop americano Clairo è tornata: il suo terzo album, intitolato ”Charm”, uscirà il 12 luglio. Co-prodotto da Clairo e Leon Michels (dei Dap-Kings e degli El Michels Affair), ed è un'insieme di tutto ciò che l'ha resa una delle artiste più celebrate degli ultimi cinque anni. Evocando le miti serate estive e i tête-à-tête in lussuose sale, “Charm” è una raccolta di calde melodie ispirate agli anni '70 che si muovono con disinvoltura tra jazz, folk psichedelico e soul, un'estroversa ripresa dell'amato album “Sling” del 2021.. Il produttore Michels, un rinomato revivalista del soul che vanta collaborazioni con la leggenda del funk Sharon Jones e con i Black Keys, è stato arruolato per guidare il processo di registrazione tutto rigorosamente analogico, l’album è stato registrato in presa diretta tra lo studio Diamond Mine Recording, con sede nel Queens, e gli Allaire Studios, incastonati tra le montagne di Woodstock, NY. Clairo, affascinata dalla grandezza e dalla raffinatezza dei dischi classici di Henry Nilsson e Blossom Dearie, ha adottato le loro tecniche di registrazione del XX secolo, nella speranza di contrastare l'idea della loro obsolescenza nell'era digitale. L'artista ripropone i suoni strumentali dal vivo già utilizzati nel 2021, ma con un ensemble ancora più potente di corni, fiati e sintetizzatori vintage, infondendo alle canzoni una base ritmica che ricorda il suo disco di debutto “Immunity”. Delicato e morbido al tempo stesso, ma sempre ricco di melodie sorprendenti e dei testi confessionali, “Charm” è un gradito ritorno di una cantautrice magistrale al suo meglio e conferma ciò che ha fatto guadagnare a Clairo legioni di fan devoti in tutto il mondo a nuove eleganti vette.
|
|
-
|
YAANG – ‘Airport Barfight’
Dopo un tutto esaurito allo YES Basement di Manchester, un'ondata di spettacoli dal vivo in tutto il Regno Unito insieme a stelle nascenti di molti paesi - Fat Dog, Getdown Services, Dog Race - oltre a uno spazio come band di supporto per canadesi Death From Above 1979 a Londra lo scorso inverno - il trio punk di Manchester YAANG ritorna con il vorticoso nuovo brano ’Airport Barfight’ uscito lo scorso 24 maggio pieno di drum-machine graffianti e puro punk-rock.’ Prodotto da Beck Clewlow della Stoke's Formal Sppeedwear, il brano sfreccia furiosamente attraverso i suoi due minuti in una febbre di rumore con la band che mantiene la propria propensione per le interpretazioni sbilenche delle lamentele e dei dubbi che affliggono la vita contemporanea dei ventenni. Presentando il brano il chitarrista Oliver Duffy dice: “Il testo di ‘Airport Barfight’ parla dell’essere a un bivio nella vita tra l’aggrapparsi ai propri vent’anni per la propria vita in mezzo all’incombente minaccia di invecchiare e diventare un adulto maturo. Cantare insieme a una rissa in aeroporto significa guardare il mondo che ti scorre intorno e rimanere uno spettatore. Sai che il sole asciugherà la pioggia ma non friggerà l'uovo sul pavimento e parla di come certe cose possono essere lasciate al caso ma alla fine non puoi fare affidamento sull'universo per fare tutto per te.”
|
|
-
|
ADELE DAZEEM – ‘Meridian Water’
Un frizzante crogiolo di influenze classiche - dal post-punk gotico degli Interpol all'euforia vorticosa di Slowdive - la terza uscita della band in sei mesi è anche il loro lavoro più maturo e considerato fino ad oggi. Prodotto da Rory Atwell (Palma Violets, TRAAMS, Childhood), "Meridian Water" fa un tuffo profondo nei coinvolgenti stati da sogno dello shoegaze; Chitarre potenti, tamburi fragorosi e melodie agrodolci abbondano in questa scintillante esplorazione dell'intimità emotiva e della comunicazione schietta, come spiega la band: “Noi tre eravamo fuori insieme una notte tardi e siamo finiti alla stazione ferroviaria Meridian Water. Siamo rimasti colpiti dall'immaginario del nome, si adattava perfettamente all'essenza del brano su cui stavamo lavorando in quel momento. La canzone stessa è un riflesso della leggerezza e della connessione che emerge dalle conversazioni vulnerabili con coloro che amiamo." Gli Adele Dazeem si sono formati nel 2020 nell'East London durante il lockdown e dopo aver suonato a malapena uno spettacolo dal vivo, la band ha affinato il proprio sound shoegaze esplosivo durante numerosi ritiri autoimposti in studi residenziali negli angoli remoti di Snowdonia e della Scozia occidentale, pubblicando finalmente il loro singolo di debutto alla fine del 2023.
|
|
-
|
BON ENFANT – ‘Trompe-l'œil’
In vista del loro più importante tour nel Regno Unito il quintetto di Montreal Bon Enfant li possiamo conoscere con il brano ’Trompe L'Oeil’. I ritmi glam incalzanti e le melodie francofone uniscono la freddezza distaccata dell'art-rock di Brooklyn attraverso la lente colorata dell'indie di Montreal (si pensi a Bodega-meets-Corridor), Prendendo il titolo da un termine artistico per pittura tridimensionale illusionistica, il brano offre una gioiosa liberazione di sé o, come dice la band, "ciò che ci piace, ciò che ci fa sentire bene ed è a portata di mano. È meglio accettarci e accontentarci così come siamo, rispettando i nostri limiti e limiti – e non abbiamo bisogno di altro". Da quando si sono formati a Montreal nel 2019, i due album dei Bon Enfant fino ad oggi - Bon Enfant del 2019 e Diorama del 2021 - hanno raccolto elogi di vasta portata da parte della stampa indipendente francofona, comprese numerose nomination ai "Grammy del Quebec" (ADISQ Gala), come Miglior Band, Miglior spettacolo dal vivo e Miglior disco rock (che hanno vinto). Unendo psych-pop, glam, disco anni '70, city-pop giapponese, desert rock e altro ancora, la loro musica, secondo le loro stesse parole, "è meglio gustarla con un fiore tra i capelli che con una spada in mano."
|
|
|
|